Ritratto di Vittorio Amedeo III di Savoia

sovrapporta post 1773 - ante 1790

Il personaggio è rappresentato a figura intera, stante. Il corpo è ruotato di lieve tre quarti, lo sguardo è rivolto verso l’osservatore. Indossa una parrucca con scriminatura centrale, tre file di corti boccoli appena al di sopra delle orecchie e codino trattenuto da nastro che ricade dietro le spalle. Indossa camicia, jabot e armatura integrale. Una fascia drappeggiata cinge il punto vita, dal quale pende anche il fodero in cui è inserita la spada di cui si vede l’elsa. Sul petto pende il collare dell’ordine della SS.ma Annunziata la cui placca è appuntata sul mantello foderato di ermellino che poggia sulle spalle e discende sino ai piedi. Lo strascico è retto da un servitore di colore rappresentato di profilo. Porta i capelli corti, orecchino con pendente e un collare al collo. Indossa un giacchetta aperto. Il sovrano tiene in una mano il bastone del comando, mentre l’altra mano indica un punto al di fuori della tela. Sullo sfondo paesaggio con colline, fiume, e un fabbricato con ampio brano di cielo. La tela è posta entro una cornice in legno intagliato e dorato di forma e luce sagomata inserita in una specchiera

  • OGGETTO sovrapporta
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela raffigura Vittorio Amedeo III (Torino, 1726-1796), nato dal matrimonio tra Carlo Emanuele III e Polissena d’Assia. Per lungo tempo venne tenuto dal padre lontano dalla vita pubblica e dall’attività di governo. Nel 1750 sposò la principessa spagnola Maria Antonia Ferdinanda di Borbone. Dopo la salita al trono nel 1773, avviò una vasta campagna di riforme, in netta contrapposizione, specialmente nei primi anni, rispetto all’operato paterno, allontanando i ministri e funzionari di stato che ne erano stati fautori e sostituendoli con un gruppo di aristocratici a lui strettamente legati. Primo ambito di intervento fu il settore militare , ispirandosi al modello di organizzazione dell’esercito prussiano. Nell’ambito culturale promosse un rinnovamento, in direzione di un aggiornato indirizzo neoclassico, della Regia Accademia di Pittura e Scultura, riorganizzando il piano degli insegnamenti e chiamando alla direzione il pittore Laurent Pechéux (1778). L’intervento più significativo fu la istituzionalizzazione dell’Accademia delle Scienze di Torino nel 1783, trasformata da consesso intellettuale privato, a sede di ricerca e attività culturali sotto la protezione regia. Le ripetute campagne militari contro la Francia rivoluzionaria, iniziate nel 1792 si conclusero rovinosamente nel 1796 con la firma dell’armistizio di Cherasco che privava il regno sardo dei possessi di Nizza e della Savoia. Morì pochi mesi dopo. Insolita è la modalità di rappresentazione del sovrano, sia nella scelta di fargli indossare l’armatura intera abbinando un viso di età matura, ma non anziana, dal momento che egli prese parte a campagne militari solamente ventenne, durante la Guerra di Successione Austriaca, mentre l’esibizione delle insegne regie lascia presupporre che Vittorio Amedeo III sia già divenuto sovrano, elemento che permette di collocare l’esecuzione della tela agli anni Settanta del Settecento. Altrettanto singolare appare la scelta di inserire nella scena, per altro ambientata all’aperto, un servitore di colore che regge il lungo manto, soluzione di norma non utilizzata dalla ritrattistica sabauda. Si tratta dunque, molto probabilmente, di una citazione da ritrattista di diverso contesto, ad esempio di area veneta. Infine, il re di Sardegna sembra voler indicare con la mano destra, il cui indice è puntato verso l’esterno della tela, ad un secondo dipinto, originariamente concepito a pendent con il presente, che avrebbe forse meglio potuto chiarire l’iconografia dell’opera in oggetto, per altro, di notevole qualità esecutiva
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399441
  • NUMERO D'INVENTARIO R 3222
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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