Ritratto di Vittorio Amedeo III di Savoia
Il personaggio è rappresentato stante, a tre quarti di figura, con il corpo quasi di profilo e il visto, di tre quarti, con lo sguardo rivolto verso l’osservatore. Porta una parrucca nei toni di grigio con quattro file di corti boccoli che scendono sino alle orecchie; fronte scoperta. Indossa uno jabot profilato in pizzo, come le maniche della camicia, sottomarsina abbottonata e marsina aperta com ampio colletto e paramediche. Una fascia attraversa il busto. Al collo pende il collare dell’ordine della Santissima Annunziata e sulla marsina è appuntata la placca. Un braccio è disteso e trattiene la feluca, mentre il secondo è piegato, con la mano all’interno della sottomarina. In secondo piano, a sinistra, un fusto di colonna, solo parzialmente visibile, poggiante su altro basamento, chiude la scena, mentre il rimanente dello sfondo, a parte un piccolo brano di cielo, è coperto da un ampio tendone drappeggiato. La tela è posta entro una cornice di forma e luce ovale in legno intagliato e dorato. Tipologia a cassetta. Battuta liscia e fasce modanate
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 107 cm
Larghezza: 83 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela raffigura Vittorio Amedeo III (Torino, 1726-1796), nato dal matrimonio tra Carlo Emanuele III e Polissena d’Assia. Per lungo tempo venne tenuto dal padre lontano dalla vita pubblica e dall’attività di governo. Nel 1750 sposò la principessa spagnola Maria Antonia Ferdinanda di Borbone. Dopo la salita al trono nel 1773, avviò una vasta campagna di riforme, in netta contrapposizione, specialmente nei primi anni, rispetto all’operato paterno, allontanando i ministri e funzionari di stato che ne erano stati fautori e sostituendoli con un gruppo di aristocratici a lui strettamente legati. Primo ambito di intervento fu il settore militare , ispirandosi al modello di organizzazione dell’esercito prussiano. Nell’ambito culturale promosse un rinnovamento, in direzione di un aggiornato indirizzo neoclassico, della Regia Accademia di Pittura e Scultura, riorganizzando il piano degli insegnamenti e chiamando alla direzione il pittore Laurent Pechéux (1778). L’intervento più significativo fu la istituzionalizzazione dell’Accademia delle Scienze di Torino nel 1783, trasformata da consesso intellettuale privato, a sede di ricerca e attività culturali sotto la protezione regia. Le ripetute campagne militari contro la Francia rivoluzionaria, iniziate nel 1792 si conclusero rovinosamente nel 1796 con la firma dell’armistizio di Cherasco che privava il regno sardo dei possessi di Nizza e della Savoia. Morì pochi mesi dopo. Le tela fu attribuita da Noemi Gabrielli al pittore di corte Giuseppe Duprà e datata intorno al 1770 nel volume dedicato al Castello di Racconigi edito nel 1971. Se per la qualità dell’opera, il riferimento ai due fratelli Duprà appare plausibile, tuttavia, la datazione proposta appare un po’ troppo avanzata, in considerazione dell’aspetto giovanile del volto del principe. Paola Astrua nel volume sull’arte di corte da Carlo Emanuele III a Carlo Felice (1988) propose un’attribuzione a Louis Michel van Loo, riconducendo il dipinto, plausibilmente per la cronologia, alla fase di trattative per le nozze con l’infanta di Spagna Maria Antonia Ferdinanda di Borbone (1750). L’esibizione dell’ordine dinastico della Santissima Annunziata, dal momento che gli venne conferito dal padre nel 1733, non permette di meglio definire la cronologia dell’opera, da collocarsi quindi nel corso del quinto-inizio sesto decennio del XVIII secolo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399438
- NUMERO D'INVENTARIO R 3212
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 3212 (giallo) - maiuscolo/ numeri arabi - a pennello - non determinabile
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0