Ritratto di Vittorio Amedeo III di Savoia
Composizione a sviluppo orizzontale in legno intagliato, dorato e verniciato. Al centro, entro un medaglione ovale cinto da foglie di alloro è rappresentata una figura maschile di profilo, con taglio al di sotto della spalla. Porta la parrucca con due file di boccoli appena sopra le orecchie e capelli raccolti a codino posteriormente. Indossa camicia, jabot e marsina. Dall’ovale, si sviluppano simmetricamente elementi a voluta dai quali pendono festoni di figlie di quercia. Nella parte inferiore nella quale è disposto un panno profilato da frangie, sono intagliati due amorini in volo che reggono due rami di foglie di alloro. Alla sommità del medaglione, al centro, è scolpita un’aquila dalle ali aperte con una croce sul petto. In corrispondenza degli angoli quattro elementi circolari con profilo modanato. La tavoletta è montata entro una cornice, chiusa da vetro, di formato e luce rettangolare in legno intagliato, verniciato e dorato. Tipologia a cassetta. Battuta liscia. Fascia interna intaglia con motivo contro a coppie di foglietti; fascia centrale liscia ed esterna con sottile fascia perlinata
- OGGETTO rilievo
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MATERIA E TECNICA
legno/ doratura
legno, intaglio
legno/ scultura
legno/ verniciatura
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il rilievo scultoreo è stato probabilmente estrapolato da un’opera di maggiori dimensioni e forse era originariamente utilizzato per decorare un elemento d’arredo. Nel medaglione centrale è rappresentato di profilo, secondo un gusto che rimanda all’antico, tipico dell’età neoclassica, il sovrano Vittorio Amedeo III. La cornice e gli elementi che circondano il medaglione alludono alla gloria del sovrano attraverso i rami di alloro e di quercia. In alto, l’aquila con la croce sul petto allude alla dinastia di Savoia. L’opera richiama, seppure in modo semplificato, gli intagli in microscultura prodotti dallo scultore di corte Giuseppe Maria Bonzanigo. Per i caratteri di simmetria con cui è disposto l’ornato e la scelta degli stessi elementi che lo compongono è possibile datare l’insieme agli ultimi decenni del XVIII secolo. Vittorio Amedeo III (Torino, 1726-1796) nacque dal matrimonio tra Carlo Emanuele III e Polissena d’Assia. Per lungo tempo venne tenuto dal padre lontano dalla vita pubblica e dall’attività di governo. Nel 1750 sposò la principessa spagnola Maria Antonia Ferdinanda di Borbone. Dopo la salita al trono nel 1773, avviò una vasta campagna di riforme, in netta contrapposizione, specialmente nei primi anni, rispetto all’operato paterno, allontanando i ministri e funzionari di stato che ne erano stati fautori e sostituendoli con un gruppo di aristocratici a lui strettamente legati. Primo ambito di intervento fu il settore militare , ispirandosi al modello di organizzazione dell’esercito prussiano. Nell’ambito culturale promosse un rinnovamento, in direzione di un aggiornato indirizzo neoclassico, della Regia Accademia di Pittura e Scultura, riorganizzando il piano degli insegnamenti e chiamando alla direzione il pittore Laurent Pechéux (1778). L’intervento più significativo fu la istituzionalizzazione dell’Accademia delle Scienze di Torino nel 1783, trasformata da consesso intellettuale privato, a sede di ricerca e attività culturali sotto la protezione regia. Le ripetute campagne militari contro la Francia rivoluzionaria, iniziate nel 1792 si conclusero rovinosamente nel 1796 con la firma dell’armistizio di Cherasco che privava il regno sardo dei possessi di Nizza e della Savoia. Morì pochi mesi dopo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399437
- NUMERO D'INVENTARIO R 3177
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 3177 (giallo) - maiuscolo/ numeri arabi - a pennello - non determinabile
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0