Ritratto di Giuseppina di Lorena-Armagnac
Il personaggio è rappresentato a tre quarti di figura con il corpo e il viso, giovanile, quasi frontale. Lo sguardo è rivolto verso l’osservatore. Indossa una parrucca, ornata da nastro, con i capelli semiraccolti e rigonfi sulla nuca che discendono sfilacciati boccoli sulle spalle. Indossa un corpetto con scollatura quadrangolare, ornata di pizzo che profila anche la fascia centrale dello stesso elemento maniche con paramediche dello stesso tessuto che borda lo scollo e la porzione centrale della pettorina. Ampia gonna panneggiata. Il punto vita è sottolineato da una fascia e una seconda e tenuta in mano dalla principessa. L’altro braccio, piegato, è appoggiato su un alto pilastro parallelepipedo. Sul piano è collocato un baso bronzeo di cui si percepisce solo una parte. Su entrambi i lati, alberi frondosi chiudono la scena. Al centro brano di cielo sereno. La tela è posta entro una cornice, in legno intagliato e dorato, di formato e luce rettangolare. Tipologia a gola. Battuta perlinata; fascia centrale liscia, fascia esterna ornata in pastiglia con motivo floreale stilizzato. Al di sotto, al centro, è affissa, a mezzo di due barre metalliche, una targa rettangolare in legno intagliato e dorato con iscrizione identificativa del personaggio rappresentato
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 89.5 cm
Larghezza: 69 cm
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ATTRIBUZIONI
Guttenbrunn Ludwig (1750/ 1819): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’esistenza di una collezione iconografica della dinastia dei Savoia-Carignano e dei suoi rami collaterali, è attestata a partire almeno dall’inventario redatto nel 1838 che riportava nella Sala di Ricevimento a sinistra di quella di accesso al secondo piano del castello la presenza di diciotto ritratti di principi e principesse di Carignano, muniti tutti di cornice in legno dorato con ornati in pastiglia e dotata di targa con l’iscrizione per il riconoscimento dell’effigiato. Questa tipologia di cornice è ancora riconoscibile in parte delle opere pittoriche esposte nella stanza 22. Lo stesso assetto è testimoniato nel successivo inventario del 1850, con l’incremento dei ritratti di Carlo Alberto e Maria Teresa di Toscana e di due tele di maggiore formato per i capostipiti, Maria di Borbone e il principe Tommaso, e poi nella Guida alla residenza di Giuseppe Casale, pubblicata nel 1873, dove si registrava anche la presenza, in questa stessa sala, dei ritratti dei più recenti esponenti del casato. La tela rappresenta Giuseppina di Lorena-Armagnac, figlia di Luigi Carlo, conte di Brionne e Charny, discendente dallo stesso casato dell’imperatore Stefano di Lorena, consorte di Maria Teresa d’Austria, e di Costanza di Rohan Montauban. Nacque a Parigi nel 1743. Sposò a Oulx nel 1768 il principe Vittorio Amedeo II di Savoia-Carignano. Fu madre di Carlo Emanuele e nonna del re Carlo Alberto. Visse tra il palazzo di città del ramo cadetto sabaudo e la residenza di Racconigi nella quale fece allestire, a partire dal 1787, uno dei primi giardini anglo-cinesi del Piemonte, su progetto di Giacomo Pregliasco. Frequenti furono i viaggi per l’Italia, da Milano, ove incontrò i fratelli Verri, Cesare Beccaria e Giuseppe Parigi, a Parma, dove fu in contatto con il piemontese Paolo Maria Paciaudi, a Firenze, dove conobbe il bibliotecario e collezionista Angelo Maria Bandini, Venezia, Roma, Napoli. Fu anche a Parigi, dove potè avvicinare Rousseau e Voltaire. Estremamente colta e studiosa, lasciò versi, memorie e varie composizioni letterarie, coltivando i rapporti con intellettuali ed eruditi piemontesi, primi fra tutti, l’abate Tommaso Valperga di Caluso e Giuseppe Vernazza. Morì a Torino nel 1797. La tela è inserita in una cornice che rientra tra quelle esposte nella serie dinastica allestita in castello e attestata dall’inventario del 1838, come conferma anche la presenza dell’iscrizione, pertinente, entro cartella rettangolare. Sul retro, in considerazione del rintelo del dipinto, sono andate perdute tutte le etichette e antiche indicazioni inventariali, rimanendo sulla cornice solamente quelle relative alla collocazione della tela a Racconigi nei primi decenni del XX secolo. Elena Ragusa, in occasione della mostra dei ritratti dei principi di Savoia-Carignano del 1991, indicava che l’opera proveniva dal Palazzo Reale di Torino e che sarebbe stata trasferita nella residenza di Racconigi solamente nella fase tardo ottocentesca e di prima metà del Novecento. L’opera è stata riferita al pittore Ludwig Guttenbrunn, sulla base di riferimenti documentari presenti nella contabilità della Real Casa, rintracciati da Alessandro Baudi di Vesme che riferisco dell’attività del pittore in Piemonte, prima di scendere a Roma, tra il 1784 e il 1786. Il dipinto in oggetto sarebbe stato eseguito dall’artista austriaco per essere consegnato al sovrano, Vittorio Amedeo III, e non per le raccolte dei Savoia Carignano. Non pare tuttavia da escludere che, in tale occasione, si fosse anche realizzata una copia dello stesso, magari autografa del Guttenbrunn. L’ambientazione in un giardino con elementi all’antica, e i caratteri della moda, sia nella parrucca, con i capelli gonfi e mossi e di colore cenere, sia dell’elegante abito, confermano pienamente la datazione del dipinto al settimo decennio del XVIII secolo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399416
- NUMERO D'INVENTARIO R 6310
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI verso, cornice, in basso, al centro - P.P.R. 49 (blu) - capitale - a matita - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0