Ritratto di Carlo Alberto di Savoia-Carignano
Il personaggio è rappresentato a figura intera e stante, con il corpo quasi frontale, una gamba leggermente più avanzata dell’altra. Il viso è giovanile, con capelli corti, lievemente mossi, e la fronte scoperta. Lo sguardo è rivolto verso destra per chi osserva. Indossa l’abito cerimoniale da gran maestro dell’ordine della SS.ma Annunziata, costituito da una corta casacca che arriva alla vita, sotto alla quale si intravedono una ottocentesca camicia dal collo alto e lo jabot, calzoni a sbuffo con tagli e sotto lunghe calze, strette da un fiocco con ricca passamaneria appena sotto il ginocchio. Ai piedi scarpe ornate da fiocco della stessa tinta dell’abito. Il petto è attraversato da una fascia riccamente drappeggiata, annodata in corrispondenza del fianco e arricchita, alle estremità, da frange. Alla vita pende una spada di cui si vede la sola impugnatura e la parte terminale del fodero, di colore rosso, dietro alle gambe, all’altezza delle ginocchia. Sulle spalle porta un ricco manto di velluto rosso rivestito di ermellino e arricchito da una sopramantella di ermellino su cui poggia il collare dell’ordine della SS. Annunziata. Un braccio è piegato dietro alla schiena e l’altro disteso. La mano trattiene il bastone del comando fregiato da croci. Esso poggia su un tavolo, quasi d
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 302 cm
Larghezza: 199 cm
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ATTRIBUZIONI
Ferdinando Cavalleri (1794/1865): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, come il suo pendent, è attestato a Racconigi, per la prima volta, nella guida a stampa che descrive il castello, a cura di Giuseppe Casale, edita nel 1873, collocato nell’anticamera della già duchessa di Savoia, Maria Adelaide, al secondo piano. Fu dipinto nel 1832, come indica la firma apposta sulla tela, dal pittore piemontese, ma di nascita e di residenza romano, Ferdinando Cavalleri, protetto da Carlo Alberto sin dalla metà del secondo decennio dell’Ottocento e nominato suo “pittore di gabinetto” nel 1831, oltre che confermato in qualità di direttore dei pensionanti artisti per conto di casa Savoia nell’Urbe. Il sovrano è rappresentato con il costume, codificato durante gli anni di Carlo Emanuele II, di gran maestro dell’ordine dinastico della SS.ma Annunziata. Sul tavolo, i fogli alludono, come si evince dalle iscrizioni, alla partecipazione di Carlo Alberto alla repressione dei costituzionali spagnoli, insieme con le truppe di Luigi XVIII, al Trocadero nel 1823 e, con esplicito omaggio da parte dell’autore dell’opera, alla conferma dell’istituto del pensionato romano per gli artisti piemontesi nel 1831. L’artista mostra in entrambe le tele le sue qualità di abile ritrattista, tra gli anni Venti e Trenta dell’Ottocento richiesto dall’aristocrazia e alta borghesia internazionale del Grand Tour di passaggio a Roma, con rimandi, nella posa aulica del sovrano, alla grande ritrattistica sei e settecentesca, oltre che alla cultura artistica romantica francese e, sopratutto inglese, dei primi decenni del XIX secolo. Un bozzetto della tela e del suo pendent si conserva al Museo Centrale del Risorgimento di Roma. Carlo Alberto nacque nel 1798, a Torino, da Carlo Emanuele, sesto principe di Carignano, e da Maria Cristina di Sassonia-Curlandia. Dalla metà del quarto decennio dell’Ottocento, avviò un processo di riorganizzazione dell’amministrazione del Regno, con esiti importanti soprattutto sul fronte giuridico, ma anche su quello economico. Un nuovo piano di riforme venne avviato nel 1847; culminò l’anno successivo con la concessione dello Statuto Albertino, carta costituzionale del Regno di Sardegna. Nel 1848, l’intervento delle truppe sarde a sostegno della insurrezione milanese contro il governo asburgico fu il primo passo per il mutamento dell’assetto sancito dal Congresso di Vienna in Italia che avrebbe portato, attraverso le guerre d’indipendenza, all’unificazione italiana sotto il governo sabaudo. Questa prima fase del conflitto non sortì gli esiti sperati e l’esercito austriaco recuperò rapidamente tutte le posizioni in Lombardia. Nel 1849, dopo la sconfitta di Novara, Carlo Alberto abdicò in favore del figlio Vittorio Emanuele, ritirandosi in esilio ad Oporto, ove morì pochi mesi dopo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399399
- NUMERO D'INVENTARIO R 2643
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI verso, tela, in basso, a destra - R 2643 (giallo) - capitale - a pennello - francese
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0