Ritratto di Carlo Emanuele IV

dipinto post 1759 - ante 1769

Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, con taglio poco al di sotto del punto vita, stante. Il corpo è raffigurato di lieve tre quarti, lo sguardo è rivolto verso l’osservatore. Porta una parrucca con scriminatura centrale, i cui boccoli sono raccolti dietro al collo, annodati coni un nastro; una sottile treccia pende sul petto ed è trattenuta al fondo da un piccolo fiocco. Al collo porta lo jabot di pizzo, parzialmente nascosto sotto allo scollo della sottomarina in tessuto operato con motivi fogliacei e ornato di ricca passamaneria in filo dorato che viene riproposta anche sulla marsina in velluto rosso, dagli alti paramano che lasciano intravedere il pizzo ai polsini della camicia. Sul petto porta il collare dell’ordine dinastico della SS.ma Annunziata. Una mano è poggiata sul fianco, mentre l’altra è seminascosto al di sotto della marsina. Sul piano di un tavolo appena accennato sono posti, con studiata negligenza, come se il principe si fosse appena interrotto dal suo lavoro, un foglio di carta, un libro chiuso con semplice legatura in pelle, un calamaio e una penna d’oca. Fondo neutro di colore scuro. La tela è posta entro una cornice di luce e formato rettangolare, in legno intagliato, scolpito e dorato. Battuta liscia; tipologia a cassetta. Fascia interna modanata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il principe (Torino, 1751-Roma, 1819) è rappresentato in età adolescenziale con il collare dell’Anunziata, ma senza gli attributi della dignità regia, sottolineando, invece, con gli strumenti per la cultura e la lettura, la sua dimensione intellettuale, connessa alla sua formazione come futuro sovrano. L’opera, replica con varianti di un prototipo ufficiale, potrebbe, pertanto, collocarsi nel settimo decennio del Settecento. I caratteri stilistici mostrano rimandi alla produzione dei fratelli Duprà, ritrattisti della corte sabauda nel secondo quarto del Settecento. Divenne re di Sardegna nel 1796, in una situazione politicamente complessa sia sul fronte della politica estera che per l’opposizione interna alla stessa Famiglia Reale, dovendo ben presto rinunciare al controllo degli Stati di terraferma a seguito degli accordi stipulati con il governo francese. Nel dicembre del 1798 accettò le imposizioni di Parigi, rinunciando alla sovranità sul Piemonte e lasciò definitivamente Torino con la famiglia. Dopo brevi soggiorni a Parma e a Firenze, si trasferì con la consorte in Sardegna. L’anno successivo fu prima a Roma e poi a Napoli. La pace di Amiens del marzo 1802 aggravò ulteriormente la posizione del casato e nel marzo dello stesso anno morì Maria Clotilde. Il sovrano, trasferitosi a Roma, il 4 giugno in palazzo Colonna abdicò a favore del fratello Vittorio Emanuele. Nel 1814 con il ripristino della Compagnia di Gesù, entro nel noviziato di Sant’Andrea al Quirinale e vi prese i primi voti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399353
  • NUMERO D'INVENTARIO R 658
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI verso, tela, in basso, al centro - R 658 (giallo) - corsivo alto-basso - a matita - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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