Ritratto di Vittorio Amedeo II di Savoia
Il personaggio è rappresentato a mezzo busto, con taglio poco al di sotto del punto vita. Il corpo è raffigurato di lieve tre quarti, lo sguardo è rivolto verso l’osservatore. Porta una parrucca con scriminatura centrale, i cui boccoli ricadono sulle spalle. Al collo porta lo jabot di pizzo inamidato. Indossa un un manto foderato di ermellino e ricamato con filo dorato a nodi sabaudi sul bordo esterno. Sul petto porta il collare dell’ordine dinastico della SS.ma Annunziata. Una mano è poggiata sul fianco, mentre l’altra poggia il palmo su una corona chiusa posta su un cuscino ricamato e ornato da fiocchi. E’ adagiato su un drappo rosso ricamato e con frange che parzialmente ricopre il piano di un tavolo appena accennato. Fondo neutro di colore scuro. La tela è posta entro una cornice di luce e formato rettangolare, in legno intagliato, scolpito e dorato. Battuta liscia; tipologia a cassetta. Fascia interna intagliata con motivo fogliaceo stilizzato; fascia esterna modanata e rifinita con filettatura
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
- INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera raffigura Vittorio Amedeo (Torino, 1666-Moncalieri, 1732). Unico figlio nato dal matrimonio tra Carlo Emanuele II e Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, tra il 1675 e il 1684, fu sottoposto alla reggenza materna. Con l’assunzione del potere, avviò, pur con oscillazioni, l’allontanamento dalle politiche filo-francesi materne, accettando tuttavia il matrimonio con Anna d’Orleans, nipote del Re Sole, e poi combinando le nozze per le due figlie con esponenti della dinastia reale francese: Maria Adelaide con Luigi di Orleans, detto il Gran Delfino, nipote diretto di Luigi XIV, Maria Luisa Gabriella con Filippo d’Angioux, divenuto re di Spagna con il nome di Filippo V. L’ultimo decennio del Seicento e il primo del Settecento videro il duca impegnato in conflitti di portata internazionale, in una fase di rinnovato attivismo del ducato sulla scena europea: la Guerra della Lega di Augusta (1688-1697) e poi la Guerra di Successione Spagnola (1700-1713). La pace di Utrecht gli valse l’acquisizione della Sicilia, permutata nel 1720 con la Sardegna, comportò il titolo regio, obiettivo perseguito da Casa Savoia sin dalla metà del Cinquecento. A ciò si aggiunse l’allargamento del confine orientale dello Stato con l’entrata in possesso del Monferrato già gonzaghesco (Acqui e Casale) e di territori quali l’Alessandrino, la Lomellina e la Val Sesia per secoli appartenenti allo Stato di Milano. Poderoso fu, dalla metà del secondo decennio del Settecento sino al 1730, il programma di riorganizzazione del regno in tutti i campi dell’amministrazione. Il principe è raffigurato con l’abito utilizzato per le cerimonie connesse al conferimento del collare della SS.ma Annunziata, massima onorificenza di casa Savoia, e presenta un volto accigliato e di età matura. Pertanto, potrebbe trattarsi di un’opera eseguita successivamente alla fase di conflitti europei che egli dovette affrontare e collocabile tra la metà del secondo e il terzo decennio del XVIII secolo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100399352
- NUMERO D'INVENTARIO R 657
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
- ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI verso, tela, in basso, al centro - R 657 (giallo) - maiuscolo/ numeri arabi - a penna - non determinabile
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0