Compianto su Cristo morto

dipinto, 1545 - 1545
  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 208 cm
    Larghezza: 143 cm
  • ATTRIBUZIONI Lanino Bernardino (1509-1513/ 1582-1583)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Manica Nuova
  • INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Considerato dal Pacchioni (1932) e dalla Gabrielli (1971) come opera di scuola vercellese e dalla Brizio come replica autografa del Compianto per la chiesa di San Giuliano a Vercelli, firmato e datato 1547, la pala fu eseguita da Lanino nel 1545 per la chiesa di San Sebastiano di Biella, da cui passò in data imprecisate nelle collezioni sabaude. La data è leggibile insieme alla firma dell’artista sulla pietra in basso ed è stata sospettata come non antica. Lanino aveva giù lavorato per la chiesa di San Sebastiano, l’edificio più rappresentativo di Biella voluto da Sebastiano Ferrero per ospitarvi l’ordine dei canonici regolari Lateranensi. Il patrocinio Ferrero in favore di Lanino culminò con la commissione delle pale raffiguranti l’Assunzione della Vergine e il Compianto, dipinte a breve distanza nel 1543 e 1545. L’incarico non documentato da un contratto, intervenne probabilmente per intermediazione dei due prepositi lateranensi Graziano della Torre e Agostino Ventura ritratti nei due dipinti. Il pittore eseguì il Compianto verosimilmente su richiesta di Filiberto Ferrero, nipote del cardinale Bonifacio Ferrero, all’epoca defunto. La pala era originariamente collocata entro una ricca cornice intagliata e dorata da Materno de’ Materni, analoga a quella dell’Assunzione, ed era completata da una predella con scene della Passione, oggi in parte disperse e in parte conservate nel Museo Civico di Biella. Il modello è rappresentato da un prototipo gaudenziano, il Compianto su Cristo morto della Galleria Sabauda (inv.248), di cui si ignora la destinazione originaria, databile stilisticamente alla fine degli anni Trenta, in coincidenza con l’attività lombarda del maestro. Il Compianto della Sabauda è una delle diverse prove sul tema affrontate da Lanino che ripropone e interpreta il modello iconografico con particolare frequenza lungo il quinto e sesto decennio del Cinquecento. Nel 1547 riprenderà il tema nella pala per la chiesa San Giuliano a Vercelli e nel 1558 nella tavola per la chiesa di San Lorenzo a Vercelli, datata 1558, ora in Galleria Sabauda. Nel Compianto per la chiesa biellese, forse a causa di precise scelte dettate dalla committenza, Lanino si mantiene ancora strettamente fedele alla tradizione gaudenziana, nelle ricercate preziosità cromatiche e nella dolcezza malinconica dei volti, resa con un chiaroscuro morbido, aggiornando il modello sull’esperienza leonardesca, riconoscibile nelle espressioni di partecipazione dolorosa delle figure e nelle aperture paesaggistiche dello sfondo. Il gaudenzianesimo controllato di Lanino diventerà un riferimento per i pittori vercellesi della seconda metà del Cinquecento. Giuseppe Giovenone il Giovane replicherà la tavola di Lanino nel Compianto della Parrocchiale di Buronzo e in quello del Museo Borgogna di Vercelli (1565 ca.). In entrambe le opere, utilizzò il corrispondente cartone n. 327 di Lanino conservato nella Pinacoteca dell’Accademia Albertina, intervenendo graficamente sullo stesso nella definizione anatomica del corpo del Cristo e ed evidenziando con insistito chiaroscuro il volto del San Giovanni. Il cartone, entrato in Accademia come opera di Gaudenzio Ferrari, è stato riferito dalla critica moderna a Bernardino Lanino; è in rapporto alla Deposizione del 1545, ma è cronologicamente successivo alla tavola e fu ripreso graficamente più tardi da Giuseppe Giovenone il Giovane. Questo modus operandi attesta la rapida circolazione dei disegni fra gli artisti gaudenziani e la fortuna di alcuni schemi compositivi e iconografici, la cui ripetitività è da interpretare come indice di un sorta di protezionismo pittorico da parte dei committenti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100373153
  • NUMERO D'INVENTARIO 510
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Galleria Sabauda
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2014
  • ISCRIZIONI recto, su una pietra in basso - Bernardinus linea Apellea 1545 - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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