Pitagora esce dalla caverna
dipinto,
ca 1650 - ca 1654
Ghisolfi Giovanni (e Aiuti)
1623/ 1683
Tela rettangolare dipinta in cornice lignea dorata del XVIII secolo, decorata con modanature alternativamente lisce e a ovuli. Rappresenta a destra una figura maschile avvolta in un mantello nell'atto di uscire da una caverna, accolta da varie figure in piedi e in ginocchio intorno a ruderi e basamenti antichi. A sinistra in primo piano un tempio circolare antico e arcate in rovina. Sullo sfondo un paesaggio montano
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 33 cm
Larghezza: 47 cm
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ATTRIBUZIONI
Ghisolfi Giovanni (e Aiuti)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Panini Giovanni Paolo
Ghisolfi Giovanni/ Lauri Filippo
Ghisolfi Giovanni/ Rosa Salvator
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
- LOCALIZZAZIONE Manica Nuova
- INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Pendant del 'Didone fonda Cartagine' (inv. 445), il dipinto è segnalato come opera del Ghisolfi, in collaborazione con Lauri, esposta nel Gabinetto attiguo alla Camera per la Tavola di Palazzo Reale nella "Descrizione delle pitture sculture et altre cose più notabili del Real Palazzo e Castello di Torino" del 1754. Nell’inventario fatto stilare da Carlo Felice nel 1822 è invece registrato come opera di Giovanni Paolo Pannini. È questa l’attribuzione con cui il quadro compare nei più antichi cataloghi a stampa della Sabauda (D’Azeglio 1838, Callery 1859, Baudi di Vesme 1899) e ancora in Arisi 1961 (p. 37). Fu invece ricondotto alla mano di Giovanni Ghisolfi da Leandro Ozzola (1913, p. 122), con un’attribuzione confermata dalla critica recente (Busiri Vici 1992, p. 82; Capitelli 2004, p. 286). Il quadro costituisce una buona testimonianza del ‘rovinismo’ di taglio classicista dell’artista, caratterizzato da costruzioni orchestrate con misurato e sapiente equilibrio, da una cromia virata sui toni del viola e del grigio, dalla presenza di figure vivaci ma composte ad animare l’insieme. Il soggetto qui raffigurato ritorna, con composizione analoga, in un dipinto autografo in collezione Almagià a Roma (cfr. Busiri Vici 1992, p. 80). Le figure, attribuite ora a Filippo Lauri ora a Salvator Rosa, devono in realtà essere ascritte ad altro collaboratore dell’artista
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100351305
- NUMERO D'INVENTARIO 443
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Galleria Sabauda
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2012
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0