Orazione di Cristo nell'orto di Getsemani
dipinto,
Il Cristo è realizzato a figura intera inginocchiato di fronte una pietra squadrata e con lo sguardo rivolto verso il cielo dove, a sinistra, appare un angelo in volo. Sullo sfondo si intravedono tre apostoli dormienti; a destra, sulla grande pietra squadrata, sono adagiati il calice della Passione e tre chiodi. La cornice in legno dorato presenta tre modanature di varia larghezza. La più interna è decorata a motivi fitomorfi
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Barbieri Giovan Francesco Detto Guercino (maniera): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale, Manica Nuova
- INDIRIZZO via XX Settembre, 8, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto appartiene al gruppo di opere cedute nel 1842 alla Pinacoteca Reale dall'artista, collezionista e mercante d'arte professor Angelo Boucheron. Un "Guercino. Gesù Cristo nell'orto" compare infatti come trentesima opera delle 32 indicate nel primo elenco posto all'attenzione di S.A.R. Tutti i dipinti in vendita furono oggetto di valutazione da parte di una commissione nominata dal reggente e riunita in casa Birago, da questa vennero scelti prima solo sei dei quadri proposti, in seguito furono poi acquistati in blocco tutti e trentadue con l'aggiunta di altri dipinti. La compravendita fu caratterizzata da una curiosa dinamica, le cui fasi sono state recentemente ricostruite da Stefania De Blasi (De Blasi 2007). Il piccolo dipinto con Gesù nell'orto del Getsemani è posto dal d'Azeglio sotto il nome del Guercino con la specifica 'attribuito a'; mentre la Gabrielli, seguendo il parere del Mahon - comunicazione verbale del 1966 - pone a ragione il dipinto tra le copie derivate dal pittore (Gabrielli 1971). L'opera con al centro il Cristo a cui appare l'angelo e con gli apostoli sullo sfondo ripropone difatti l'impianto compositivo del più grande dipinto ora al National Museum of Wales di Cardiff che il Salerno ha identificato con quello documentato tra i quadri rimasti invenduti nella casa del Guercino alla sua morte ricordati dal Malvasia (Malvasia 1678, II, p. 384; 1841, II, p. 273; Salerno 1988 n. 207 p. 286; Stone 1991, n. 187, p. 202). Questo dipinto, collocabile per questioni di stile tra il 1640 ed il 1645, era nel 1728 tra i possedimenti del nobile inglese Earl of Burlington. Secondo Mahon Lord of Burlington acquistò l'opera probabilmente durante il suo primo viaggio in Italia tra il 1714 ed il 1715 da Benedetto Gennari, nipote ed indiretto erede del Guercino (Mahon 1991). Da Chiswick, residenza di Lord Burlington, il dipinto fu trasferito a Chatsworth dove rimase fino a quando non fu immesso nel mercato antiquario e di seguito acquistato dal National Museum of Wales nel 1978. Rispetto all'originale il quadro di Torino presenta durezze e schematizzazioni; quest'ultimo non viene menzionato nella pubblicazione dello Stone, mentre nel Catalogo redatto da Luigi Salerno del 1988 come in quello del Mahon del 1991 è indicato come copia del dipinto di Cardiff
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100350877
- NUMERO D'INVENTARIO 723
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2012
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0