veduta prospettica della chiesa di San Giorgio a Venezia

dipinto, post 1774 - ante 1791

Telaio a incastro con listelli di supporto perimetrali

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Guardi Francesco (1712/ 1793)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Manica Nuova
  • INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fa pendant con la Veduta della Chiesa della Salute, con la quale condivide la provenienza dalla collezione torinese di Riccardo Gualino. Lionello Venturi (1926) le paragonava alla coppia di analogo soggetto della collezione Wallace di Londra, compatibile nel taglio nonostante il punto di vista differente, e alle Vedute della National Gallery di Edimburgo, invece più simili nello scorcio rappresentato ma differenti nel taglio. Senza propendere per una datazione esatta, cautamente le ascriveva all’ultimo periodo del pittore per gli effetti di fusione coloristica. Cionostante gli effetti di una pulitura eseguita con sostanze caustiche sono evidenti nelle svelature (Gabrielli, 1971), che interessano l’intera superficie del quadro e soprattutto la porzione di cielo a sinistra ove s’intravede la preparazione rossastra e l’ombra di una vela all’orizzonte ormai spulita della sua tonalità originaria. Pur ritenendola di modesta qualità, Morassi (1973) confermava l’autografia e la datazione proposta da Venturi e segnalava un’altra coppia di vedute nella raccolta inglese di Miss J. Wilson, esposta a Londra nel 1954-55, e una mediocre versione della Veduta di San Giorgio nella Galleria Nazionale di Palazzo Barberini a Roma. Sottolineava inoltre che il soggetto era certamente tra i più replicati dal pittore ma anche che nella maggior parte delle redazioni conosciute preferì mostrare la chiesa palladiana di San Giorgio sulla sinistra. Più rara invece la versione torinese, colta da un punto di vista idealmente collocato in prossimità dello sbocco del canale della Giudecca nel Bacino di San Marco e che prevede la veduta della chiesa sul lato destro e senza campanile, ragione per la quale Goering (1944) ne ipotizzava l’esecuzione entro il lasso cronologico intercorso tra il crollo dalla torre campanaria del 27 febbraio 1774 e la sua ricostruzione nel 1791. Dello stesso parere è D’Anza (2012), il quale la ritiene precedente alle versioni dal campo visivo più ampio della Fondazione Custodia di Parigi e di collezione E. G. Bührle di Zurigo, “in virtù d’un maggiore contrasto chiaroscurale poi scioltosi, nel crescere degli anni, in una luminosità sempre più ampia e diffusa”
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100350775
  • NUMERO D'INVENTARIO 726
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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