Madonna con Bambino
dipinto,
ca 1475 - ca 1490
Vivarini Bartolomeo (attribuito)
1430 ca./ post 1491
DIPINTO: parchettatura rigida con 13 traverse verticali e 17 orizzontali. Colorazione protettiva blu sul retro della tavola. CORNICE: del XIX secolo, dorata a cassetta con decorazioni a bulino. Telaio con incastro angolare a 45° e inserti ortogonali di rinforzo; inserimento del dipinto con listello di raccordo e sbarrette metalliche. Gancio ad 'e' in ferro
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Vivarini Bartolomeo (attribuito)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Vivarini Bartolomeo (bottega Di)
Jacopo Da Valenza
Vivarini Gerolamo
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
- LOCALIZZAZIONE Manica Nuova
- INDIRIZZO Via XX Settembre, 86, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fu acquistato dalla Regia Pinacoteca Nazionale nel 1875 dall’antiquario Gherardi. Dapprima inventariato con l’attribuzione a Gerolamo Vivarini (Gamba 1871), venne restituito al catalogo di Bartolomeo (Gamba, 1884) sulla base di una firma apocrifa e della data “1481”, in seguito parzialmente rimosse da un restauro del 1939. Ciononostante, la paternità dell’opera non fu più messa in discussione dalla critica sino all’ipotesi avanzata da Noemi Gabrielli, che spostava dapprima il dipinto all’ambito generico della bottega vivariniana (1959; 1965) e poi a Jacopo da Valenza (1971). Qualche anno dopo Zeri (1973) riproponeva il nome di Bartolomeo, non escludendo la possibilità che la firma potesse essere autentica. Certamente il pessimo stato conservativo e i rifacimenti subiti dalla tavola, che un tempo presentava ai lati della Madonna con il Bambino due Santi, oggi solo parzialmente intuibili dai contorni sopravvissuti, non ammette un giudizio inderogabile in merito all’autografia. Acuisce semmai l’andamento formale robusto e ieratico delle figure superstiti, che si direbbero tutto sommato tipiche della “rustica freschezza” di Bartolomeo (Pallucchini, 1961), mostrando però timidi legami con le coeve sperimentazioni belliniane sul tema della Madonna con il Bambino, metabolizzate anche attraverso la pittura più aggiornata del fratello Alvise Vivarini. Proviene probabilmente da quest’ultimo lo spunto iconografico del Bambino seduto sul cuscino (cfr. Venturi, 1914) che, insieme alla veste della Vergine con la manica stretta poco sopra il polso da una coppia di bottoncini sferici, si ritrova molto simile su una tavola di soggetto analogo con sfondo dorato di collezione privata inglese, attribuita con fermezza da Rodolfo Pallucchini a Bartolomeo alla metà degli anni settanta del Quattrocento (Pallucchini, 1988, pp. 134-136). In ogni caso l’atteggiamento e la resa grafica delle mani, non prive di forzature anatomiche e proprio per questo raffinatissime, oltre a ricordare la solennità gestuale dalla contemporanea pittura di Antonello da Messina sono tra gli elementi che sembrano discostare di più la tavola di Torino dalle propaggini bellunesi della bottega vivariniana come Jacopo da Valenza, Antonio Cesa o Antonio da Tisoi
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100350753
- NUMERO D'INVENTARIO 729
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2012
- ISCRIZIONI parapetto in basso a destra - Bartholomeus Vivarinus De Muriano Pinxit 1481 - a penna - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0