ritratto di Amedeo III

dipinto, ca 1600 - ca 1649

Cornice di legno verniciato in bianco con filettature gialle

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 202 cm
    Larghezza: 100 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fa parte di un più ampio nucleo oggi conservato presso il castello di Racconigi. La tela, uniforme alle altre della serie per dimensioni, raffigura Amedeo III. E' legata alle altre dalla catena inventariale S.M., di cui porta il numero S.M. 40, da riferirsi all'inventario del castello di Moncalieri del 1879. In quell'anno i quadri vi erano conservati al primo piano, nella Galleria n. 70. Nell'inventario del 1879 la serie è composta da 87 dipinti, documentati anche, fin dai primi anni Settanta dell'Ottocento, da un altro inventario non datato, ma precedente al 1872, che li registra nella Galleria a ponente, dal numero 209 al 296: "Ottantasette quadri dipinti ad olio su tela rappresentante la Colezione (sic) dei R.li di Casa Savoja cioè da Beroldo a Maria Adelaide tutti con cornici colorite giallo Lunghezza 2,20 larghezza 1,18". Già nella prima metà dell'Ottocento Goffredo Casalis aveva avuto modo di visitare la "stupenda galleria, della lunghezza di centocinquanta passi; ai due lati della quale sono appesi i ritratti, in grandezza naturale, di tutti i Sovrani Sabaudi, ed accanto ad essi veggonsi pure le immagini delle loro Auguste Consorti". Tutti i quadri della serie, risultano, nell'inventario del 1879, scaricati nel gennaio del 1920, presso il castello di Racconigi, dove si trovano tuttora, ad eccezione di alcuni, non più presenti fin dagli anni Cinquanta del Novecento (non compaiono infatti nell'inventario relativo agli arredi del castello stilato nel 1951). Fra questi possiamo citare, ad esempio, quello di Adila o Adelaide, moglie di Amedeo I; quello di Amedeo V, di Aimone, di Amedeo VI e di Amedeo VII e quello di Bona di Berry. Le opere, fra cui il ritratto in questione giunsero a Racconigi negli anni di Vittorio Emanuele III e della regina Elena: fin dall'inizio del secolo infatti i sovrani avevano intrapreso il "riordinamento del Reale Castello di Racconigi", poi continuato dal principe Umberto, come attesta l'acquisto già nel 1902, di alcuni "quadri antichi rappresentanti Principi e Principesse di Casa Savoia". Per quanto riguarda l'intera serie appare evidente che sia stata via via accresciuta con il trascorrere dei secoli, fino all'Ottocento. Alcuni ritratti seicenteschi sono copie di altre tele, come evidenzia l'esistenza di più versioni dei medesimi. I ritratti, nella maggior parte dei casi, sono stati oggetto non solo di ripetuti restauri che li hanno interessati fino all'inizio del Novecento, ma hanno anche subito sensibili modifiche nel corso del tempo (ampliamenti, inserimento o variazione dell'iscrizione identificativa del personaggio ritratto, uniformizzazione dello sfondo), aspetti confermati dall'attuale campagna di indagini. Già C. E. Bertana, aveva individuato la presenza di una galleria di ritratti un tempo a Moncalieri, poi trasferita a Racconigi, non collegandola tuttavia a questa serie. Nuove ricerche hanno interessato una parte delle tele, fra cui quella in questione, in occasione della mostra di Venaria (2007-2008), evidenziandone l'appartenenza alla galleria moncalierese sulla base di un elenco conservato presso la Biblioteca Reale, datato al 1780 (Misc. Patria 46,24). Il documento riporta tuttavia solo i ritratti dei principi, da Beroldo a Carlo Emanuele III. Non vi compaiono invece le principesse, dato che induce a pensare per queste ultime a una provenienza da altre residenze. Il documento del 1780 si riferisce probabilmente ai lavori necessari alla costituzione della galleria di ritratti voluta nell'ambito del generale rilancio del castello di Moncalieri, intrapreso da Vittorio Amedeo III, appena salito al trono (P. Astrua, 1987 p. 88). In questi dipinti appare inoltre utile rilevare la presenza di una più antica iscrizione identificativa del personaggio inserita sullo sfondo, che appare oggi non centrata, e pertanto spesso mutila. I ritratti dei principi del più antico gruppo (da Beroldo fino a Carlo Emanuele I), si presentano identici nella fisiognomica ai volti dei sovrani incisi nei medaglioni dell'"Histoire Généalogique de la Royal Maison De Savoye" di Samuel Guichenon pubblicata a Lione nel 1660 (p.221), eseguiti utilizzando come modello la serie genealogica della Grande Galleria, fatta copiare dal pittore Giovanni Domenico Tignola tra il 1658 e il 1659 (G. Spione, 2007 p. 46). Per quanto concerne gli atteggiamenti e l'abbigliamento, ulteriori modelli sono anche forniti dalle bellissime tavole delle Austriache Gentis Imagines (già riferimento per Pingone ), realizzate da Francesco Terzio e tradotte a stampa tra il 1558 e il 1573. In particolare nel caso di Umberto II si veda la tavola "Ropato comes Habspur XIII Constans" al f. 19 dell'esemplare conservato presso la Biblioteca Reale di Torino (T 52, 9), in cui il personaggio porta un analogo elmo. Il ritratto si presenta affine nell'impostazione a quelli della stessa serie con Beroldo (R 1524), Umberto I (R 1506), Amedeo I (1481), Umberto II (R 1489), Tomaso I (R 1517), Bonifacio (R 1508)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100218184
  • NUMERO D'INVENTARIO R 1487
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2014
  • ISCRIZIONI verso su telaio regolo superiore a destra - 45 - corsivo maiuscolo/ numeri arabi - a inchiostro nero - francese
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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