Minerva

orologio da mensola,

Cassa a pianta trapezoidale, a forma di edicola, sostenuta da quattro grifoni accovacciati sugli aggetti di un basamento poligonale sorretto da quattro piedini triangolari. La parte centrale del basamento è inferiormente cava. Anta a vetro con cimasa arcuata, incernierata sul lato frontale. Aperture vetrate sui fianchi concavi. Coronamento, cavo posteriormente, culminante in una statua della dea Minerva stante. Ovale con profilo di testa maschile contornato da decori fitomorfi, nella parte centrale del quadrante. Motivo a cariatide con tralcio di rose, sui quattro montanti della cassa. Il motivo zoomorfo dei piedi della cassa è ripreso nel decoro a traforo con grifone a lato tra volute rocaille, sottostante il quadrante. Arabeschi fitomorfi nei due drappi a festone pendenti dalla cassa e dal basamento. Riquadrature ad intarsio sulla cassa con motivi vegetali entro cornici geometriche, ripresi sul piano e sui lati del basamento. Sempre ad intarsio: testa femminile e ragazzo con uccello da preda, sui fianchi della cassa, amorini a lato su piedistallo fiancheggiato da due scoiattoli e riquadro con vaso di frutta e due colonne sui fianchi del coronamento.Montaggio: elementi decorativi fissati con chiodini alla cassa lignea

  • OGGETTO orologio da mensola
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ doratura
    LEGNO
    METALLO
    Ottone
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Francese
  • ATTRIBUZIONI Vincenti & C (notizie Dal 1822 Ca): orologiaio
  • LOCALIZZAZIONE Castello Ducale
  • INDIRIZZO via Principe Tommaso, 22, Agliè (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Documentato ad Agliè solo dall'inventario del 1908, l'orologio era collocato, con tipico gusto eclettico nella sala d'angolo, dove esisteva un imponente orologio neobarocco a muro (attualmente nella sala di passaggio al secondo piano, cfr. inv. 1964, n. 1910).L'esemplare, datato da Anna Paolino al terzo quarto del XIX secolo rientra nel revival per i modelli settecenteschi, tornati di moda soprattutto a partire da metà Ottocento e rielaborati, in questo orologio, nel gusto "Secondo Impero" mediante sovraccarico decorativo ed un'accentuazione monumentale (cfr. A. Paolino, in Orologi negli arredi del Palazzo Reale di Torino e delle residenze sabaude, a cura di G. Brusa, A. Griseri e S. Pinto, catalogo della mostra, Torino 1988, scheda 121, p. 309). Per la sua esuberanza decorativa e il virtuosismo tecnico appare ben rappresentativo di quella produzione di "oggetti artistici" che trovò ampia fortuna nelle esposizioni internazionali dell'epoca (cfr. Ibid.). Nella collezione dei duchi di Genova si trova un altro esemplare coevo sormontato da Minerva, molto simile per tipologia, ripresa dei modelli settecenteschi e soggetto, anche se senza l'alto basamento e con figure femminili al posto del drago alato (cfr. inv. 1964, n. 1029; A. Paolino, in Ibid., scheda n. 122, p. 312).Il movimento, su cui è presente il punzone di Vincenti & C.ie è databile al 1860 circa (cfr. G. Brusa, in Ibid., scheda n. 121, p. 309)
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100216156
  • NUMERO D'INVENTARIO 995
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • ISCRIZIONI sulla platina posteriore e sulla lente del pendolino - 5329 - a impressione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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