Ebe coppiera degli dei

orologio da mensola, ca 1804 - ca 1804

Base a parallelepipedo con modanatura di raccordo al parallelepipedo del corpo orologio; struttura piramidale con il fulcro nella figura di Ebe con coppa in mano. Accanto alla figura di Ebe, sulla sinistra l'aquila di Giove, sulla destra una brocca Piedini emisferici schiacciati; modanatura a fogliame in bronzo dorato. Sopra la base: coppia di geni alati che sorreggono un festone che cinge la parte inferiore del quadrante, tripode con testa leonina e fuoco nel fianco del corpo.Montaggio: base legato al corpo orologio per mezzo di 3 viti e 2 viti e bulloni.Quadrante in smalto bianco su metallo con ore in numeri romani in nero e schema circolare per i minuti contrassegnati in cifre arabe ai quarti. Lancette a goccia. Lunetta fusa e dorata a decorazione di minuscole felci e perlinatura.Movimento: tipo Parigi, diametro 130 mm con platine leggermente appiattite in basso per l'appoggio. Scappamento ad ancora piccola. Pendolo tipico ma l'attuale lente massiccia di piombo è rifatta. Sospensione a filo con regolazione attraverso il quadrante. Forchetta chiusa. Bariletti dentati. Partitora

  • OGGETTO orologio da mensola
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ doratura
    METALLO
  • MISURE Profondità: 17.5 cm
    Altezza: 60.6 cm
    Larghezza: 53.8 cm
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Parigina
  • ATTRIBUZIONI Ravrio Antoine-andré (1759/ 1814): bronzista
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Piazzetta Reale, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'esemplare, insieme alla pendola con Tersicore e a quella con Flora e con Zefiro, fa parte del cospicuo nucleo di bronzi acquistati a Parigi per addobbare l'appartamento della Palazzina di Caccia di Stupinigi destinato all'imperatore (cfr. liste del 22 e 24 gennaio 1805, pubblicate in D. Ledoux-Lebard, in H. Ottomeyer, J.-D. Augarde e P. Proschel, Vergoldete Bronzen: Die Bronzearbeiten Des Spatbarock Und Klassizismus, Monaco 1986, vol. II, pp. 667-726). È opera del celebre bronzista Antoine-André Ravrio, presubimente eseguita a ridosso dell'arrivo del pezzo a Stupinigi. Nell'inventario della palazzina del 1805 è documentato nella "Seconde Chambre à Midy" dell'Appartamento del duca del Chiablese, poi delle maestà imperiali; quindi confluisce a Palazzo Reale. Ravrio fornì pendole identiche a questa anche ad altre residenze, fra le quali Paolo San Martino ricorda i castelli d'Arenenberg e di Rambouillet (cfr. H. Ottomeyer, J.-D. Augarde e P. Proschel, Vergoldete Bronzen: Die Bronzearbeiten Des Spatbarock Und Klassizismus, Monaco 1986, p. 352, n. 5.8.3; P. San Martino, in Orologi negli arredi del Palazzo Reale di Torino e delle residenze sabaude, a cura di G. Brusa, A. Griseri e S. Pinto, catalogo della mostra, Torino 1988, scheda 30, p. 158). La firma posta sul quadrante è purtroppo indecifrabile, così come nulla è dato di sapere sul costruttore del movimento che rimane ignoto (cfr. G. Brusa, in Ibid.)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100216108
  • NUMERO D'INVENTARIO 635
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • ISCRIZIONI sul quadrante - 635 - numeri arabi - a impressione/ rosso -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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