allegoria della Scultura
Base a pianta rettangolare con profilo concavo-convesso, forma piramidale con fulcro nella testa dell'uomo, rappresentante Fidia o l'allegoria della scultura. Piedini a zampe di grifone con fogliame. Corona di foglie di quercia con nastrino e al centro scalpello e martello, davanti alla base; fogliame d'alloro e nastrino ai lati; frammento di altorilievo sopra la base. Corpo orologio a roccia con cartiglio applicato con figura di Giove; ghiera con cornice a ovoli. Modanatura con foglie di alloro; cornice con ovoli e dardi, cornice scanalata, alla base.Montaggio: 2 lunghe viti, con bulloni, costituiscono l'ossatura del pezzo.Quadrante in smalto bianco su metallo con ore in numeri romani in blu e schema circolare per i minuti. Lancette brunite, a goccia. Lunetta fusa e dorata, con decorazione a ghirlande stilizzate.Movimento: tipo Parigi, diametro 89 mm. Scappamento ad ancora piccola. Pendolo lungo ed esile con sospensione a filo regolabile da tergo. Forchetta chiusa. Bariletti dentati. Partitora
- OGGETTO orologio da mensola
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MATERIA E TECNICA
bronzo/ doratura
METALLO
SMALTO
- AMBITO CULTURALE Manifattura Francese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
- INDIRIZZO Piazzetta Reale, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il soggetto, evidentemente gradito a Carlo Alberto, replica quello di un orologio di Racconigi (inv. 1951, n. 5108), dall'identica iconografia e differenziato solo nelle dimensioni complessive, nella diversa inclinazione della figura e nel basamento. Il confronto tra i due esemplari evidenzia il carattere seriale di questo tipo di produzione in cui i gruppi figurati, i basamenti e gli altri componenti della cassa si possono assemblare in vario modo, per soddisfare diversi esigenze di gusto (cfr. S. Barberi, in Orologi negli arredi del Palazzo Reale di Torino e delle residenze sabaude, a cura di G. Brusa, A. Griseri e S. Pinto, catalogo della mostra, Torino 1988, schede 71-72, pp. 229-230). Come per l'orologio di Racconigi, la datazione dovrebbe rientrare ne quarto decennio del secolo.L'assenza di firme e punzoni crea qualche incertezza nella datazione del movimentoe porta Giuseppe Brusa a scegliere il 1840 ca., come compromesso tra la datazione tarda suggerita dalle ore in blu e quella anteriore suggerita dalle caratteristiche meccaniche (cfr. G. Brusa, in Ibid)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100216107
- NUMERO D'INVENTARIO 6845
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- ISCRIZIONI dietro la base - 6845 [su etichetta adesiva] - numeri arabi -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0