Ritratto del poeta Sgricci. ritratto d'uomo

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Personaggi: il poeta Sgricci

  • OGGETTO stampa
  • MATERIA E TECNICA bulino
  • ATTRIBUZIONI Boucheron Angelo Michele (1776 Ca./ 1859): incisore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Sabauda
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dell'Accademia delle Scienze
  • INDIRIZZO Via Accademia delle Scienze, 6, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Boucheron nasce a Torino intorno al 1776. Dopo un primo apprendimento del disegno dal padre Giovanni Battista, studia presso la scuola di Pécheux e viene approvato architetto civile nel 1796. In epoca francese si trasferisce a Roma; vive poi a Londra e nel 1805 ritorna a Torino dove partecipa alle mostre con opere di sempre maggiore impegno. E' nominato nel 1811 professore di disegno alla Scuola dei Cappuccini. Con il ritorno dei Savoia la carriera pubblica avanza consolidando il suo prestigio di artista; nel 1916 è nominato insegnante presso l'Accademia Militare. L'anno successivo sposa la figlia del pittore Bernero, nel 1823 è disegnatore della Regia Galleria; nel 1830 è precettore di disegno dei reali principi Vittorio Emanuele e Ferdinando e due anni dopo è nominato professore all'Accademia, dove rimarrà fino al 1839. Non ci rimane nulla della sua attività iniziale di plasmatore nè di disegnatore; conosciamo solo la sua abbondante produzione di incisore elencata con precisa ricognizione inventariale dal Vesme.Tommaso Sgricci (1789-1836) Dotato da madre Natura della capacità di improvvisare versi, Sgricci dal 1813 in poi visse la sua vita praticamente in tournée per l'Italia (ed anche all'estero!), dando spettacolo nei teatri. Qui si faceva proporre un tema dal pubblico, e su quel tema componeva, sui due piedi, un sonetto, un'ode, addirittura una tragedia completa, aggiungendo in quest'ultimo caso a volte il tocco massimamente teatrale di "svenire" per lo sforzo mentale appena raggiunta la parola "fine". Nel 1819, al culmine della fama, Sgricci era a Roma, dove stava per essere "laureato" come poeta in Campidoglio. Poco prima del grande onore fu però precipitosamente espulso su due piedi dallo Stato della Chiesa, il 17 aprile 1819, per avere, almeno così sembra, criticato il governo del papa. Tornato a Firenze, nel 1826 Sgricci era oggetto dell'attenzione della polizia, che pure non osava colpirlo poiché egli godeva della protezione del Granduca, che gli aveva addirittura concesso una pensione vitalizia.Così Vesme cita l'opera: "Sgricci poeta. A mezzo busto, corpo di tre quarti a destra, testa quasi di profilo a destra. Fondo bianco. Niente di scritto. Rame: A. 213; L. 140"
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100214283
  • NUMERO D'INVENTARIO 2663
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2005
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2009
  • ISCRIZIONI in alto al centro - 28 - a matita blu - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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