Faraone seduto. veduta di una sala del Museo Egizio di Torino
Scorciata dal fondo dell'ambiente, è rappresentata parte di una delle sale principali del Museo Egizio di Torino. In primo piano, sulla destra, di profilo è rappresentata una statua di faraone seduto. Dietro di esso la chiara parete intonacata ed una finestra. In una seconda parte dell'ambiente, al di sotto di una volta a botte, si intravedono, verso la parte sinistra del dipinto, altre tre sculture. La prima una statua di divinità seduta, la seconda alta statua di divinità stante, la terza non è distinguibile. Tutte le sculture sono collocate su alti basamenti a parallelepipedo. il disegno, con fondo acquerellato, è posto entro cornice con passapartout di profilo e luce rettangolare con vetro. Battuta liscia; unica fascia liscia verniciata in nero. Sul retro, in alto, gancio metallico per sospensione
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ carboncino/ acquerellatura
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ATTRIBUZIONI
Quaglino Massimo (1899/ 1982)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Barbaroux
- INDIRIZZO via Bogino, 18, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Dalla ricerca archivista effettuata presso l'Archivio Storico dell'Ente e attraverso l'analisi del catalogo dell'artista (Refrancore/AT, 1899-Torino, 1982), di recente pubblicazione, non è emersa alcuna possibile datazione per l'opera in esame, nè è stato possibile rintracciare con quali modalità sia pervenuta alla Provincia di Torino, benché essa risulti già indicata nell'inventario patrimoniale del 1964. La scena rappresenta, probabilmente, una delle ampie sale al piano terreno del Museo Egizio di Torino, sito nel palazzo di origine seicentesco detto dell'Accademia delle Scienze. La produzione grafica, nell'ambito della parabola artistica di Massimo Quaglino (Refrancore/AT, 1899-Torino, 1982), artista eclettico impegnato, in quegli stessi anni, anche nell'illustrazione libraria, la scenografia e l'arredo d'interni, occupa un posto di primo piano. Il soggetto, tuttavia, non appare facilmente individuabile nell'ambito delle numerose tematiche trattate, né l'opera compare nel catalogo ragionato dell'artista di recente pubblicazione. Tuttavia, l'utilizzo di una tecnica che richiama gli inchiostri dilavati di Spazzapan, come messo già in luce dalla critica contemporanea, permette di datare l'opera al periodo di attività dopo la seconda guerra mondiale, quando il segno dell'artista si muove in direzione di un classicismo nervoso e sciolto, in un movimento arruffato, come testimoniano le celebri illustrazioni per i Promessi Sposi e l'Orlando Furioso, F. Poli, Massimo Quaglino pittore piemontese per eccellenza, P. Mantovani, Fra illustrazione e decorazione il disegno di Massimo Quaglino, S. Bison, Produzione Grafica, in F. Poli, P. Mantovani, R. Bellini, S. Bison (a cura di), Massimo Quaglino, catalogo della mostra (Torino, Accademia Albertina di Belle Arti, 25 maggio-9 luglio 2000), Brescia, 2000, pp. 11-17, 20, 33. Per un breve profilo biografico dell'artista, A. M. Comanducci, Dizionario illustrato dei pittori, disegnatori e incisori italiani moderni e contemporanei, Milano, 1962, vol. III, pp. 1527-1529; E. Bellini, Pittori Piemontesi dell'Ottocento e del primo Novecento dalle Promotrici torinesi, Torino, 1998, p. 339 (con quotazioni di mercato). La cornice, sia per la tipologia, estremamente semplice, sia per la presenza sul retro di etichette inventariali dell'Ente e dell'esposizione alla Promotrice, è da considerarsi coeva al dipinto
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100210670
- NUMERO D'INVENTARIO 117677
- ENTE SCHEDATORE TO
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- ISCRIZIONI retro cornice/ in basso/ su etichetta rett. metal., in nero - Provincia di/ Torino/ Invent. N. 117677 - Quaglino M - a impressione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0