Paesaggio. paesaggio rurale
In primo piano, è rappresentato un incrocio di due vialetti di terra battuta in mezzo a campi coltivati. La scena è totalmente illuminata dal sole. In corrispondenza dell'incrocio, a sinistra, è dipinto un alto albero dalle ricche fronde; altri alberi si addensano, in secondo piano, in corrispondenza del sentiero perpendicolare alla cornice. In prossimità di essi un contadino con camicia bianca e cappello di paglia è intento a lavorare nel campo. L'altro sentiero è percorso da un contadino con pantaloni salopette e cappello di paglia. Sullo sfondo ampio brano di cielo azzurro chiaro solcato da qualche nube a destra. La scena è resa con larghe pennellate, piuttosto fluide. La tela è posta entro cornice di profilo e luce rettangolare. Battuta liscia; interamente verniciata di nero. Tipologia modinata; fasce lisce. Sul retro, in alto, gancio metallico per sospensione
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
legno/ intaglio/ verniciatura
METALLO
tela/ pittura a olio
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MISURE
Altezza: 47.5
Lunghezza: 59.5
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ATTRIBUZIONI
Vallinotti Domenico (1889/ 1962)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Dal Pozzo della Cisterna
- INDIRIZZO via Maria Vittoria, 12, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, unitamente ad altre opere, secondo una politica di promozione degli artisti di origine piemontese o attivi in Piemonte promossa dall'Ente nel corso del Novecento, venne acquistato dalla Provincia di Torino all'Esposizione della Società "Amici dell'Arte" del 1941 per L. 2.000, cifra tra le più alte richieste in quell'occasione. L'autore (Torino, 1889-Canelli/AT, 1962) esordì alla Promotrice torinese nel 1913 e ottenne un buon successo nel corso degli anni 30/40 del Novecento, grazie anche all'interessamento del critico Emilio Zanzi, accreditandosi anche presso le Biennali veneziane, principalmente con opere di paesaggio, con una particolare predilezione per la rappresentazione della campagna attenta agli effetti luministici e di sintesi. Negli anni trenta si colloca anche la sua amicizia con Alberto Savinio, a quel tempo residente a Villastellone, che lo indusse ad una breve stagione metafisica, presto abbandonata per ritornare nel solco di una propria poetica tesa alla semplificazione delle forme non disgiunta da morbidi impasti cromatici. Negli anni cinquanta si pose in polemica con l'affermarsi dell'astrattismo e si mantenne coerente al suo stile, contraddistinto da un solido e razionale senso compositivo. Le Gallerie d'Arte Moderna di Genova, Milano e Torino conservano sue tele, A. M. Comanducci, Dizionario illustrato dei pittori, disegnatori e incisori italiani moderni e contemporanei, Milano, 1962, vol. IV, pp. 1993-1994; E. Bellini, Pittori Piemontesi dell'Ottocento e del primo Novecento dalle Promotrici torinesi, Torino, 1998, p. 417 (con quotazioni di mercato); A. Mascia, voce Domenico Vallinotti, in P. Dragone (a cura di), Pittori dell'Ottocento in Piemonte. Arte e cultura figurativa 1895-1920, Torino, 2003, pp. 368-369. La cornice, sia per la tipologia, estremamente semplice, sia per la presenza sul retro di etichette inventariali dell'Ente e dell'esposizione alla Promotrice, è da considerarsi coeva al dipinto
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100210628
- NUMERO D'INVENTARIO 188615
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE TO
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- ISCRIZIONI retro cornice/ su etich. rett. prof. blu adesiva, in nero - Provincia di Torino/ Inventario 1964/ Cat. B N. 174/ Autore D. Vallinotti/ Opera Campagna - Vallinotti D - corsivo - a impressione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0