Ebe

scultura, 1875 - 1899

La dea è rappresentata frontalmente. Porta i capelli ricci raccolti e la fronte è ornata da un diadema. Il busto è nudo; la tunica è annodata sui fianchi e la gonna scende sino sotto al polpaccio in numerose, fitte pieghe. Un braccio (rotto) è sollevato in alto per versare liquido dall'anfora; l'altro è sollevato all'altezza della vita (è stato ricomposto in maniera scorretta) per tenere la coppa da riempire (mancante). Le gambe sono lievemente piegate nell'atto di avanzare quasi a passo di danza, come denota il fatto che poggino sulla base solo le punte dei piedi. La scultura è posta su un sostegno con base a sezione circolare sul quale è simulato un terreno con tronco d'albero che funge da punto di appoggio

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA terracotta/ modellatura
  • MISURE Altezza: 106
    Lunghezza: 30
    Spessore: 40
  • AMBITO CULTURALE Produzione Italia Settentrionale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Dal Pozzo della Cisterna
  • INDIRIZZO via Maria Vittoria, 12, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nessun inventario riporta la presenza della scultura nel giardino che tuttavia, deve considerarsi arredo originale del palazzo. Dal momento che le ultime trasformazioni dell'area verde a ridosso del palazzo vennero compiute in occasione dell'acquisto da parte della Provincia di Torino (1840), è assai probabile che la scultura vi fosse già presente. Da un punto di vista stilistico, infatti, l'opera ben si inserisce nell'ambito delle numerose riproduzioni di opere celebri, spesso acquistate anche come souvenirs di viaggio, che vennero prodotte da botteghe specializzate dalla seconda metà dell'Ottocento e che spesso potevano essere utilizzate per ornamento di giardini, si veda, a puro titolo di esempio in ambito piemontese, le soluzioni adottata da Francesco Borgogna per la propria casa-museo di Vercelli, tra gli ultimi decenni del XIX secolo e i primi del secolo successivo, C. Lacchia-A. Schiavi (a cura di), Museo Borgogna. Storia e collezioni, Cologno Monzese, 2001, pp. 53-55. L'Ebe di Canova (Possagno/TR, 1757-Venezia, 1822), fu realizzata in più varianti: la prima versione in marmo, datata 1796, è conservato a Berlino; di essa si conserva un gesso a Milano nella Galleria d'Arte Moderna. Una seconda versione, da esso derivata è a San Pietroburgo (1800-1805), mentre un modello differente dalla prima versione (1800-1814), nel quale il sostegno delle nubi è sostituito con un tronco, come nella riproduzione di palazzo Dal Pozzo, si trova a Chatsworth, Devonshire Collection. Di esso esiste un gesso mutilo nella Gipsoteca di Possagno dal quale è derivata una quarta versione conservata a Forlì, Pinacoteca Comunale (1816-17), G. Pavanello, L'opera completa di Canova, Milano, 1976, nn. 98, 99, 100, 213, 214, 215. La notevole quantità di versioni e repliche testimonia che la Ebe fu una delle opere maggiormente apprezzate dai contemporanei, grazie anche alla circolazione di due stampe (acquaforte e bulino) della statua, facenti parte di un più folto gruppo promosso direttamente dall'artista, realizzate su disegno di Giovanni Tognoli dagli incisori Domenico Marchetti e Angelo Bertin, H. Honour, Canova e i suoi incisori, in S. Androsov-M. Guderzo-G. Pavanello (a cura di), Canova, catalogo della mostra (Bassano del Grappa, Museo Civico, Possagno, Gipsoteca, 22 novembre 2003-12 aprile 2004), Milano, 2003, p. 433, n. V8; p. 434, n. V9
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100210525
  • NUMERO D'INVENTARIO s.n
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE TO
  • ISCRIZIONI retro cornice/ in basso/ su etichetta rett. metal., in nero - Provincia di/ Torino/ Invent. N - lettere capitali - a impressione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1875 - 1899

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE