panca, opera isolata - produzione Italia settentrionale (ultimo quarto sec. XIX)

panca, 1875 - 1899

Panca priva di schienale. Seduta con piano a sezione rettangolare non imbottito, profilato da fascia modinata con decoro a dentelli. Poggia su un secondo piano dal profilo modinato sorretto da due sostegni della stessa profondità della panca. Ciascuno di essi è formato da un elemento a tronco di piramide capovolto con motivi vegetali intagliati sulle facce, un elemento lievemente incavato dal quale, perpendicolarmente, si dipartono elementi a voluta con decori vegetali stilizzati; peidi opposti a zampa ferina

  • OGGETTO panca
  • MATERIA E TECNICA legno di noce/ intaglio/ verniciatura
    legno/ verniciatura
  • MISURE Altezza: 55.5
    Lunghezza: 215
    Larghezza: 45
  • AMBITO CULTURALE Produzione Italia Settentrionale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Dal Pozzo della Cisterna
  • INDIRIZZO via Maria Vittoria, 12, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La cassapanca fa parte della serie di arredi che vennero acquistati, con delibera del luglio 1940, dalla Provincia di Torino a seguito dell'acquisizione di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, fino a tale data proprietà di Casa Savoia-Aosta. Nell'elenco topografico è indicato una unica "panca" che potrebbe riconoscersi nell'esemplare in esame, stimata per sole L. 400 e collocato proprio nella "Camera lucernario". Si tratta di uno dei pochi arredi, quindi, che non andarono venduti durante le numerose tornate d'asta che nella prima metà del Novecento portarono alla dispersione della mobilia originale del palazzo, pur non trovandosi più nella posizione originale come dimostrato da alcune fotografie d'epoca, pubblicate nel catalogo d'asta edito nel 1932 dalla Galleria Dante Giacomini, Catalogo delle collezioni private d'arte appartenute a S.A.R. Emanuele Filiberto di Savoia Duca d'Aosta, Galleria Dante Giacomini, Roma, 1932. La cassapanca, infatti, fa parte della serie di arredi commissionati dal duca en suite con la decorazione in stile neorinascimentale da lui voluta che trasformò il volto del palazzo settecentesco. La preferenza accordata alla cultura figurativa del XV secolo, si inserisce nell'ambito della caratteristica inclianazione della cultura ottocentesca al recupero degli stili storici, spesso connessi, nelle varie aree regionali, al richiamo di un passato glorioso. Contrariamente alla tendenza diffusa in Piemonte, tesa al recupero del tardo gotico, come testimonia il riallestimento del castello di Issogne da parte di Vittorio Avondo, Emanuele Filiberto preferì il più consolidato ed internazionalmente diffuso gusto fiorentino. La panca in esame, infatti, rimanda proprio ad esemplari toscani della metà del Cinquecento, come testimonia anche l'ornamento a grottesche sui sostegni. Pur non essendo state reperite precise note di pagamento che documentino la commissione degli arredi, coordinati, naturalmente, anche ad esemplari reperiti sul mercato antiquario, è noto da una guida commerciale della città di Torino che due studi fossero interessati, in quegli anni, da committenze da parte di Casa Savoia-Aosta, ovvero, quello di Carlo Albertoni e quello di Giuseppe Anguissola; inoltre, da un annuncio pubblicitario dei fratelli Mora di Milano risulta che anche i famosi mobilieri lombardi fossero tra i fornitori della famiglia ducale, Augusta Taurinorum. Torino illustrata nelle sue cose e nei suoi cittadini, Torino s.d. [ma 1902], pp. 256-258; E. Colle, Museo d'Arti applicate, mobili e intagli lignei, Milano, 1996, pp. 26-28
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100210457
  • NUMERO D'INVENTARIO 163702
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE TO
  • ISCRIZIONI fiancata/ su etichetta rettangolare metallica, in nero - Provincia di/ Torino/ Invent. N. 163702 - lettere capitali - a impressione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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