motivi decorativi floreali

saettia, 1890-1910

Sostegno centrale con motivo a giorno formato da struttura simmetrica nella quale da un fiore centrale in boccio, forse una rosa, poggiante su quattro girali vegetali, si dipartono due ampie volute, terminanti con un fiore a sei petali che descrivono un disegno cordiforme. Da tale motivo centrale si dipartono ulteriori elementi vegetali nella parte superiore, terminanti con fiori. Lungo il profilo di tale struttura, secondo una linea piramidale, sono disposti su archetti che fungono da bracci, i porta candele, sei per parte, affiancati ad essi elementi a voluta. Alla sommità della piramide da una coppia di elementi a voluta sorge un rametto con alcuni fiori a sei petali. Poggia, alle estremità, su due elementi a voluta con base rettangolare

  • OGGETTO saettia
  • MATERIA E TECNICA ferro/ battitura
  • MISURE Altezza: 100
    Lunghezza: 131
  • AMBITO CULTURALE Produzione Italia Settentrionale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Dal Pozzo della Cisterna
  • INDIRIZZO via Maria Vittoria, 12, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'esemplare in esame fa parte della serie di arredi che vennero acquistati, con delibera del luglio 1940, dalla Provincia di Torino a seguito dell'acquisizione di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, fino a tale data proprietà di Casa Savoia-Aosta. Due sono le "lumiera in ferro battuto triangolare" indicate, senza ulteriori specificazioni di carattere ornamentale, l'una presso la "Sala d'aspetto" e stimata L. 500, l'altra presso il "Museo A. R. Duca degli Abruzzi", di analogo valore. Si tratta di uno dei pochi oggetti che non andarono venduti durante le numerose tornate d'asta che nella prima metà del Novecento portarono alla dispersione della mobilia originale del palazzo, benché non più collocato nell'ambientazione originale, come dimostrato da alcune fotografie d'epoca, pubblicate nel catalogo d'asta edito nel 1932 dalla Galleria Dante Giacomini, Catalogo delle collezioni private d'arte appartenute a S.A.R. Emanuele Filiberto di Savoia Duca d'Aosta, Galleria Dante Giacomini, Roma, 1932, tav. Il complemento d'arredo si allinea con l'ultimo allestimento del settecentesco palazzo, ove risultava prevalente il gusto per lo stile degli arredi del XV/XVI secolo, particolarmente in voga in età umbertina, e testimonia, non solo del particolare interesse della committenza e del successo dei ferri battuti, ma anche del livello di perfezione cui erano giunte le produzioni tardo ottocentesche mettendo in atto il principio dell'arte applicata anche ad elementi di fattura seriale, V. Terraroli, Le arti decorative in Lombardia tra Ottocento e Novecento nel dibattito tra artigianato e industria. I ferri battuti e le vetrate artistiche, in V. Terraroli (a cura di), Le arti decorative in Lombardia nell'età moderna 1780-1940, Milano, 1999, pp. 9-44. Si noti la ripresa dell'ornato a grottesca, diffuso all'epoca anche a mezzo di repertori illustrati con modelli tratti da esemplari antichi, come gli "Ornamenti diversi di tutti gli stili", di Camillo Boito, o La mobiglia artistica e l'ornamentazione inerente, edito a Milano nel 1880, C. Paolini, A. Ponte, O. Selvafolta (a cura di), Il bello "ritrovato". Gusto, ambienti, mobili dell'Ottocento, Novara, 1990, pp. 461-463
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100210425
  • NUMERO D'INVENTARIO 95759
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE TO
  • ISCRIZIONI sotto base/ su etichetta rettangolare metallica - Provincia di/ Torino/ Invent. N. 95759 - lettere capitali - a impressione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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