compianto sul Cristo morto
disegno,
1570 - ca 1588
Giovenone Giuseppe Il Giovane (bottega)
1524/ ante 1609
Disegno a carboncino, gesso con tracce di acquerello seppia; il cartone si compone di quattro fogli uniti per sovrapposizione dei bordi; non compaiono tracce di ripassatura a coltello, di traforatura o di quadrettatura. Il cartone raffigura Cristo morto disteso a terra su un lenzuolo ai piedi di Maria, lo sostengono la Maddalena e Pietro di Arimatea; a sinistra della Madonna ci sono san Giovanni Evangelista e una pia donna , a destra Nicodemo con in mano il vaso con mirra e aloe e una figura maschile con tre chiodi in mano
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ carboncino/ gessetto/ acquerellatura
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MISURE
Altezza: 850 mm
Larghezza: 710 mm
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ATTRIBUZIONI
Giovenone Giuseppe Il Giovane (bottega)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Gaudenzio Ferrari
Ferrari Gaudenzio, Bottega
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca dell'Accademia Albertina di Belle Arti
- LOCALIZZAZIONE Accademia Albertina di Belle Arti
- INDIRIZZO Via Accademia Albertina, 8, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le vicende dei cartoni dell'Accademia Albertina sono state ricostruite da Pierluigi Gaglia (in Romano G., 1982, pp. 26-33). Non si conosce la data di ingresso del cartone nelle collezioni sabaude; si può solo provare una sua presenza nella Regia Galleria anteriore al periodo napoleonico. Non si hanno notizie circa il prelevamento di cartoni da parte della commisione francese incaricata di esportare le opere d'arte. Trasferito nei Regi Archivi di Corte verosimilmente dopo il 1814 (anno del ritorno dei Savoia), il cartone fu donato da re Carlo Alberto all'Accademia Albertina il 13 aprile 1832, insieme ad altri 53 cartoni. Collocato provvisoriamente in Palazzo Madama, raggiunse l'attuale edificio dell'Accademia nel 1837. Nell'elenco steso dal Gran Ciambellano Carlo Emanuele Alfieri di Sostegno al momento della donazione, il cartone veniva assegnato a Gaudenzio Ferrari col numero d'inventario 46, visibile stampato ad inchiostro in basso a sinistra (Bollea L. C., 1932, p.492). Tale attribuzione è ripresa da E. Halsey (1904, p. 124), mentre N. Gabrielli (1933, pp. 157, 197), considerandolo un bozzetto preparatorio per il cartone n. 324 (NCTN: 00209712) dell'Accademia Albertina, di medesimo soggetto, lo riferisce alla bottega del maestro, ravvisandovi caratteri giovenoniani. Il primo riferimento a Giuseppe Giovenone il Giovane si deve a G. Galante Garrone (Opere Arte, 1976). Paola Astrua (in Romano G., 1982, pp. 244-245) riprende il collegamento istituito dalla Gabrielli tra il nostro cartone e il n. 324, eseguito intorno al 1570 da Giuseppe il Giovane come modello per la tavola della Parrocchiale di Mongrando San Lorenzo, evidenziando la qualità decisamente inferiore del n. 346. Questo sarebbe opera di un ignoto collaboratore, che la Astrua propone di identificare in Amedeo, fratello di Giuseppe, al suo fianco almeno dal 1549 e documentato fino al 1588. Le ridotte dimensioni del nostro cartone rispetto al prototipo di Giuseppe suggeriscono una ripresa finalizzata alla realizzazione di dipinti d'uso privato. Il numero 4, segnato in basso a destra si riferisce ad una inventariazione precedente quella carloalbertina
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100209720
- NUMERO D'INVENTARIO 346
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- ISCRIZIONI in basso a sinistra - 46 - a impressione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0