San Gaudenzio
disegno,
ca 1519 - ca 1520
Ferrari Gaudenzio (1475 Ca./ 1546)
1475 ca./ 1546
Disegno a matita nera con l'uso del carboncino nelle ombreggiature e di qualche limitato rialzo a gessetto. Il cartone è composto da tre carte incollate di proporzioni omogenee con evidenti sovrapposizioni dei bordi, riportate su di un foglio rinforzato in antico da una tela. Non compaiono tracce di ripassature meccaniche o di traforatura per lo spolvero. Vi è raffigurato san Gaudenzio in abito vescovile col pastorale nella sua mano sinistra e in atto di benedire con la destra
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ matita/ carboncino/ gessetto
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ATTRIBUZIONI
Ferrari Gaudenzio (1475 Ca./ 1546): esecutore
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Lanino Bernardino
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca dell'Accademia Albertina di Belle Arti
- LOCALIZZAZIONE Accademia Albertina di Belle Arti
- INDIRIZZO Via Accademia Albertina, 8, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le vicende dei cartoni dell'Accademia Albertina sono state ricostruite da Pierluigi Gaglia (in Romano G., 1982, pp. 26-33). Non si conosce la data di ingresso del cartone nelle collezioni sabaude; si può solo provare una sua presenza nella Regia Galleria anteriore al periodo napoleonico. Non si hanno notizie circa il prelevamento di cartoni da parte della commisione francese incaricata di esportare le opere d'arte. Trasferito nei Regi Archivi di Corte verosimilmente dopo il 1814 (anno del ritorno dei Savoia), il cartone fu donato da re Carlo Alberto all'Accademia Albertina il 13 aprile 1832, insieme ad altri 53 cartoni. Collocato provvisoriamente in Palazzo Madama, raggiunse l'attuale edificio dell'Accademia nel 1837. Nell'elenco steso dal Gran Ciambellano Carlo Emanuele Alfieri di Sostegno al momento della donazione, il cartone veniva assegnato a Bernardino Lanino col numero d'inventario 32 bis (Bollea L. C., 1932, p.491): in basso a sinistra possiamo infatti vedere il numero 32 stampato ad inchiostro. Il cartone è stato attribuito a Gaudenzio Ferrari da Pierluigi Gaglia (in Romano G., 1982, pp. 74-75) che lo ha messo in relazione con lo scomparto inferiore sinistro, raffigurante san Gaudenzio, del polittico di Gaudenzio Ferrari nella chiesa di San Gaudenzio di Varallo Sesia. Nessun documento consente di datare il polittico; l'analisi stilistica condotta dal su citato Gaglia consente di riferirne l'esecuzione in prossimità del polittico del Duomo di Novara, iniziato nel 1514 e terminato nel 1521 (Romano G., 1982, pp. 65-66); R. Sacchi ha recentemente proposto una datazione allo scadere del secondo decennio (Sacchi R., 1996, p. 576). Ci sono alcune differenze tra cartone e dipinto: nel primo il piviale è chiuso da una grossa fibbia sul petto e si raccoglia con un più elaborato sistema di pieghe sulla mano sinistra del santo, la cui veste cade a terra con pieghe più semplificate. Il cartone è l'unico della serie a non essere citato nell'inventario di Noemi Gabrielli del 1933; attualmente è esposto nella Pinacoteca dell'Accademia Albertina col numero 303 (scritto in nero), lo stesso del cartone raffigurante l'Adorazione dei pastori (dove però è scritto in rosso), eseguito nella bottega di Giuseppe Giovenone il Giovane (NCTN: 00209719)
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100209674
- NUMERO D'INVENTARIO 32 bis
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- ISCRIZIONI in basso a sinistra - 32 - a impressione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0