velo di calice, serie - manifattura italiana (ultimo quarto sec. XVIII)

velo di calice 1775 - 1799

Il velo è confezionato con due pezzi di gros de Tours rosso laminato ed è foderato con taffetas di seta rosso; presenta un gallone in filo d'argento lavorato ai fuselli con un motivo ad una valva alternata a triangolini a graticcio. Un altro esemplare della serie ha lo stesso gallone cucito esternamente al bordo dell'orlo. Uno dei veli presenta due galloni: quello esterno, eseguito allo stesso modo e con motivo analogo, bordato da un doppio filo in argento snodato ad S lungo un'anima in argento lamellare; quello interno lavorato al telaio in argento riccio, filato e lamellare con un motivo sinuoso che forma lunette ed intrecci curvilinei

  • OGGETTO velo di calice
  • MATERIA E TECNICA filo d'argento/ tessitura a telaio/ merletto a fuselli o tombolo
    filo di seta
    seta/ gros de Tours
    seta/ laminata
    seta/ taffetas
  • MISURE Altezza: 59
    Larghezza: 55.9
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Mondovì (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il parato viene citato in diversi punti dell'inventario del 1845 (Mondovì, Archivio del Capitolo della Cattedrale: "Inventario della Sacrestia di Mondovì - 1845 - fatto dal canonico Emilio Montezemolo - scritto dal Sig. Don Viglietti sacrista", fascicolo senza segnatura) come "di stoffa cangiante rosso ed argento guarnito di gallone d'argento ... fodera di moella cremisi dal pontificale di Monsignor Corte. Inserviente ai canonici nelle feste solenni". La tecnica della marezzatura è qui accentuata dalla presenza della lamina in oro che conferisce particolare brillantezza alla superficie; la ricerca di effetti dinamici è tipica dei tessuti settecenteschi che amano il decoro "a meandro", ottenuto con broccature o trame lanciate, ma anche la marezzatura, che conferisce un aspetto mosso e ricco alle superfici. L'apprezzamento per questo tipo di lavorazione non si esaurisce però nel XVIII secolo, e anche nell'Ottocento possiamo trovare paramentali realizzati in questi materiali con i medesimi effetti decorativi (C. Buss, Un prezioso tessuto settecentesco di fattura lionese, in "Rassegna di Studi e di Notizie. Raccolta delle Stampe A. Bertarelli. Raccolta di Arte Applicata. Museo degli Strumenti Musicali", Vol. XI, Anno X, 1983, p. 113, nota n. 28). L'esemplare di Mondovì - particolarmente ricco di pezzi - è però databile ragionevolmente all'ultimo quarto del Settecento: lo stemma presente su alcuni degli elementi è infatti riferibile al vescovo Giovanni Antonio Corte, che fu in carica alla fine del XVIII secolo e morì nella notte di Natale del 1800. I galloni in argento lavorato ai fuselli secondo varie tipologie, confrontati con altri esemplari norditaliani confermerebbero questa datazione (G. Ericani G. - P. Frattaroli, Tessuti nel Veneto. Venezia e la Terraferma, Verona 1993, pp. 492-493)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100209040-9
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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