piviale, opera isolata - manifattura francese (terzo quarto sec. XVIII)
Il piviale è confezionato almeno quattro pannelli in gros de Tours liseré broccato in filo d'oro filato, riccio e lamellare. Il fondo color vinaccia è percorso da piccoli tralci fogliati ottenuti con la tecnica del liseré, a cui si sovrappongono tralci sottili con andamento "a meandro" verticale costituiti da foglie con profilo frastagliato come piume, e fiori realizzati tramite la broccatura in oro filato, riccio e lamellare. Il manto è foderato con frammenti di rasatello di cotone color vinaccia e taffetas di seta di colore viola; il cappuccio conserva probabilmente la fodera originale: un pannello in taffetas di seta color vinaccia con un'aggiunta in raso blu. E' rifinito con un gallone dal profilo smerlato tessuto in filo d'oro e seta gialla come fondo decorato da un motivo di foglie "a meandro". Il cappuccio è bordato da una fascia di frange in oro riccio
- OGGETTO piviale
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MATERIA E TECNICA
cotone/ raso
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MISURE
Altezza: 131
Larghezza: 160
- AMBITO CULTURALE Manifattura Francese
- LOCALIZZAZIONE Mondovì (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE E' probabile che si tratti del piviale violaceo così descritto nell'inventario del 1845 (Mondovì, Archivio del Capitolo della Cattedrale: "Inventario della Sacrestia di Mondovì - 1845 - fatto dal canonico Emilio Montezemolo - scritto dal Sig. Don Viglietti sacrista", fascicolo senza segnatura): "pluviale di color violaceo in seta broccata in oro guarnito di gallone a festone in oro e frange pur d'oro al capuccio ed al fondo con fodera di taffetà violaceo stola idem. In cattivo stato"; a margine è annotato: "già con fondo cremisi e fatto tingere l'anno 1813". Sotto questa descrizione è scritto: "Questo pluviale già spettante al Santuario presso Vico è stato comprato dal Canonico Clemente Doglio e da esso regalato alla Sacristia Cattedrale avendo compensato detto Santuario del di lui valore di £. 150 con altrettanti effetti di lingeria dello stesso valore e più. Dal punto di vista decorativo, l'ornato aggraziato, impostato su linee ondulate e tralci sottili, è tipico della produzione della metà del XVIII secolo: in concomitanza con la diminuzione del successo dei corposi motivi "Revel", andò infatti affermandosi, dagli anni Trenta in poi, un gusto per disegni floreali più esili, articolati verticalmente lungo linee sinuose ed intrecciati - soprattutto a partire dal sesto decennio - da motivi a pizzo anch'essi " a meandro" (D. Devoti - G. Romano, Tessuti antichi nelle chiese di Arona, catalogo della mostra, Torino 1981, pp. 182-184; M. P. Ruffino, Schede 6,13, in Forme e colori per il servizio divino, Torino 1997, pp. 84-85, 93,94). La datazione al terzo quarto del Settecento verrebbe confermata anche dalla struttura del tessuto in questione: come osserva la Ruffino, infatti, "l'orientamento verso leggerezza e semplificazione si manifestò anche nella scelta del tessuto: furono preferite armature taffetas e gros de Tours operate con trame lanciate e broccate, ma anche ... con effetti di slegatura della trama di fondo (liserés) a produrre disegni di sfondo tono su tono", proprio come accade per il piviale monregalese. I nastri festonati disposti a serpentina verticale o "a meandro" e il semplificato naturalismo sono tipici del periodo, non solo per i paramenti ecclesiastici, ma soprattutto per i tessuti da abbigliamento femminile (D. Davanzo Poli - S. Moronato, Le stoffe dei Veneziani, Venezia 1994, p. 95); in ragione di ciò, e considerando un carattere "profano" e mosso della decorazione, si può ipotizzare che il tessuto sia stato realizzato per l'abbigliamento comune ed utilizzato, in seconda battuta, per la confezione di questo piviale. L'attribuzione ad una manifattura francese viene avanzata in ragione del motivo decorativo, della buona qualità tescnica del tessuto e delle misure delle pezze dello stesso
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100209039
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0