manipolo, serie - manifattura italiana (fine/inizio secc. XIX/ XX)
Il primo manipolo è confezionato con almeno sei frammenti di damasco ed è foderato con un pannello di taffetas sintetico viola. Le tre croci, poste al centro del troncone e sulle alette, sono formate, come nelle altre insegne, con il gallone più alto, mentre quello più basso è impiegato per rifinire il bordo delle alette. Sul rovescio è applicato un nastro in tela di cotone viola.Il secondo manipolo è confezionato con un pannello di damasco ed è foderato con tre frammenti di raso di cotone rosa. Sul rovescio è applicato un nastro in diagonale cotone viola.Il terzo manipolo è confezionato con un pannello di damasco ed è foderato con un pannello di raso di cotone rosa. Sul rovescio è applicato un nastro in tela di cotone viola.Il quarto manipolo è confezionato con un dieci frammenti di damasco ed è foderato con due frammenti di tela di lino rosa. Sul rovescio è applicato un nastro in tela di cotone rosso.Continua nel campo OSS
- OGGETTO manipolo
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MATERIA E TECNICA
cotone/ raso/ diagonale/ tela
filato di seta sintetico
filo di seta/ lavorazione a telaio
filo dorato/ lavorazione a telaio
LINO
seta/ damasco
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MISURE
Altezza: 83.5
Larghezza: 21.5
- AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
- LOCALIZZAZIONE Mondovì (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Fin dal XVII secolo la composizione "a rete" è stata particolarmente apprezzata e ricercata per la confezione di paramenti liturgici (sulla diffusione di tale tipologia si veda P. Marabelli, La fortuna della tipologia disegnativa "a rete", in T. Boccherini, P. Marabelli, "Sopra ogni sorte di drapperia...". Tipologie decorative e tecniche tessili nella produzione fiorentina del Cinquecento e Seicento, catalogo della mostra, Firenze 1993, pp. 29-36). Rispetto, però, ai tessuti realizzati per l'abbigliamento civile, le stoffe per la Chiesa avevano un'evoluzione molto più lenta e lo stesso decoro poteca essere ripetuto invariato non solo per decenni ma anche per secoli. Il manufatto preso in esame, come suggerisce l'impiego del telaio meccanico, appare come una ripresa tarda di motivi di ispirazione seicentesca, secondo un gusto che si manifesta nel XIX secolo (si veda D. Davanzo Poli, Il tessile a Venezia tra '800 e '900, in Mercato e travestimento. L'artigianato d'arte e Venezia fine '800 inizi '900, catalogo della mostra, Venezia 1984, pp. 13-14; A. Jolly, Seidengewebe des 18. Jahrhunderts. II. Naturalism, Riggisberg 2002, pp. 384-386; D. Davanzo Poli (a cura di), Il genio della tradizione. Otto secoli di vellutti a Venezia; la Tessitura Bevilacqua, catalogo della mostra, Venezia 2004; per un esempio alquanto stringente si cita un velluto, realizzato intorno al 1880, conservato presso Palazzo Papadopoli a Venezia, cfr. S. Moronato, La ripresa di una tradizione, in D. Davanzo Poli. S. Moronato, Le stoffe dei veneziani, Venezia 1994, pp. 140-141, che riprende letteralmente una tipologia decorativa della prima metà del Seicento, illustrata da un telo conservato a Genova, nel Palazzo del Principe, cfr. M. Cataldi Gallo (a cura di), Arte e lusso della seta a Genova dal '500 al '700, catalogo della mostra di Genova, Torino 2000, p. 217, scheda n. 25 di M. Cataldi Gallo). In questo esempio il disegno appare reintrerpretato con un gusto ancorabile fra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100208874-4
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0