stola, elemento d'insieme - manifattura italiana (seconda metà sec. XIX)

stola 1850 - 1899

La stola è realizzata con frammenti di damasco ed è foderata con tre frammenti di tela cerata e altri sei di tela di cotone marrone. Le tre croci, poste al centro dello stolone e sulle alette, sono eseguite con il gallone più alto, mentre quello più basso rifinisce i bordi delle alette

  • OGGETTO stola
  • MATERIA E TECNICA cotone/ tela
    filo di seta/ lavorazione a telaio
    LINO
    seta/ damasco
  • MISURE Altezza: 198
    Larghezza: 22.5
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Mondovì (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo in Europa venne prodotta una tipologia tessile definita dalla critica "bizarre": dai sfondi emergono fiori, frutti, e motivi ornamentali astrusi e bizzarri, strutturati in composizioni apparentemente caotiche, molto probabilmente copiati o ispirati dai numerosi manofatti proveniente dai paesi orientali, un'Oriente spesso conosciuto solo tramite fantastici e romanzati testi, in cui venivano uniti e mescolati India, Asia, Cina, Giappone e, in alcuni casi, anche le Americhe del Sud ( sul "bizarre" si rimanda a H. C. Ackermann, Seidengewebe des 18. Jahrhunderts I Bizarre Seiden, Berna 2000). Ed è a questa tipologia che si potrebbe ricollegare il damasco preso in esame, come sembrerebbero suggerire gli strani frutti rappresentati sul tessuto; ma una certa rigidità nell'impostazione porterebbe a collocare la stoffe nel XIX secolo. In questo secolo, soprattutto per i tessuti ecclesiastici, venivano riproposti decori e composizioni ideate nei secoli precedenti ( D. Davanzo Poli, Il tessile a Venezia tra '800 e '900, in Mercato e travestimento. L'artigianato d'arte e Venezia fine '800 inizi '900, catalogo della mostra, Venezia 1984, pp. 13-14; A. Jolly. Seidengewebe des 18. Jahrhunderts. II. Naturalism, Riggisberg 2002, pp. 384-386; D. Davanzo Poli (a cura di), Il genio della tradizione. Otto secoli di vellutti a Venezia; la Tessitura Bevilacqua, catalogo della mostra, Venezia 2004; per confronti si veda A. Forray-Carlier, Une clientèle de prestige: quelques exemples parisiens, in L'art de la soie Prelle des atelier lyonnais aux palais parisiens 1752-2002, catalogo della mostra, Parigi 2002, pp. 166-169, schede nn. 184-189; S. Durian-Ress, Textilien Sammulung Bernheimer. Paramente 15.-19. Jahrhundert, Monaco 1991, pp. 317- 331, schede nn. 141-147; Paramenti sacri. Tessuti serici del Duomo di Ales dal '600 al '900, catalogo della mostra di Ales, Cagliari 1998, p. 42, scheda n. 33 di A. Pasolini; A. Galizia (a cura di), I riti e le stoffe. Vesti liturgiche e apparati processionali nel Canton Ticino dal XV al XIX secolo, catalogo della mostra di Rancate, Lugano 2002, p. 84, scheda n. 33; D. Davanzo Poli (a cura di) , Basilica del santo. I tessuti, Roma 1995, pp. 138-139, scheda n. 121; Indue me Domine. I tessuti liturgici del Museo Diocesano di Brescia, Venezia 1998, pp. 162-163, scheda n. 64 di M. Rosadini; A. Mottola Molfino, Tessuti, in Museo Poldi Pezzoli. Tessuti - sculture - metalli islamici, , Milano1987, p. 75, scheda n. 157 e pp. 76-77, scheda n. 161; Forme e colori per il servizio divino. Paramenti sacri dal XVIII al XX secolo, catalogo della mostra di Susa, Torino 1997, pp. 100-107, 148-149, schede nn. 17-20, 42 di M. P. Ruffino; L. Seelig, Kirchliche Schatze aus bayerischen Schlossern. Liturgische Gewander und Gerate des 16.-19 Jahrhunderts, catalogo della mostra di Monaco, Berlino 1984, pp. 227-239, schede nn. 151-165; D. Devoti e M. Cuoghi Costantini ( a cura di), La collezione Gandini. Tessuti dal XVII al XIX secolo, Modena 1993, pp. 236-247, schede nn. 477-518; E. Ragusa e A. Torre (a cura di), Tra Belbo e Bormida: luoghi e itinerari di un patrimonio culturale, Torino 2003, pp. 434-435, scheda n. 49 di M. P. Ruffino; D. Devoti, G. Romano (a cura di), Tessuti antichi nelle chiese di Arona, catalogo della mostra, Torino 1981, pp. 210-222, schede nn. 126-30 ). Si potrebbe anche ipotizzare che la rigidità del decoro sia da collegare ad un livello non altissimo della manifattura, nella quale venne impiegata un filato di qualità inferiore, probabilmente attiva per un mercato medio che non poteva investire enormi somme di denaro. Si data il tessuto alla seconda metà del XIX secolo e lo si atribuisce ad ambito italiano
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100208872-2
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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