sacra Sindone

dipinto 1690-1710

Sulla tela è raffigurato l'immagine di Cristo disteso, con le braccia conserte. Il telo è bordato, lungo i lati brevi, con due bande in taffetas rosso; lungo il lato lungo superiore è stato cucito un pannello in taffetas di seta attualmente color crema, dove veniva fatto entrere un sostegno probabilmente circolare, al quale era unito anche mediante nastri in tela di cotone in origine rosso, posti ai vertici, dove sono presenti due asole, e al centro. Sul lato inferiore è applicata una banda in taffetas di seta attualmente color crema. Il manufatto è rifinito mediante frange in seta rossa e oro filato: quella più alta impreziosisce l'orlo inferiore della fascia in taffetas, mentre quela più sottile borda i lati brevi e nasconde le cuciture fra la tela dipinta e i pannelli in taffetas. Sugli angoli del lato inferiore eranano presenti due fiocchi in seta rossa e oro filato. Il manufatto è foderato con cinque pannelli di tela di lino crema

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA cotone/ tela
    filo di seta/ lavorazione a telaio
    filo dorato/ lavorazione a telaio
    lino/ tela/ pittura
    seta/ taffetas
    tela/ pittura
  • MISURE Altezza: 139
    Larghezza: 396
  • AMBITO CULTURALE Ambito Torinese
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Manifattura Francese (?)
  • LOCALIZZAZIONE Mondovì (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell'Inventario "degli utensili, vasi, vesti, ed altri arredisacri della Chiesa Cattedrale, e delle Compagnie in essa erette fatto in giugno 1845" è menzionata la "Immagine della Sacrissima Sindone dipinta sopra la tela guernita attorno di moella cremisi sbiadata, con frangia in seta color idem e fili in oro, fodera di boccassino rosso formata a Torino, ed in tutto simile al lenzuolo della Ss.ma Sindone" ( Archivio del Capitolo della Cattedrale, f. 2). La puntuale descrizione fornita dalla fonte documentaria, da dove emerge, inoltre, che era "solito apporsi dietro l'altar maggiore ogni anno in tempo di Quaresima", permette non solo di ipotizzare che le frange e la confezione del telo siano quelle originali, ma di ascrivere, anche se in modo dubitativo, il dipinto ad un artista attivo a Torino, fra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo, datazione indicata in occasione della mostra dedicata alle copie della Sindone, tenuta a Siena nel 2000 (F. Molteni (a cura di), La memoria di Cristo. Le copie della Sindone: verità di fede e verità storica, catalogo della mostra, Siena 2000, pp. 76-77; il manufatto venne già citato da L. Fossati, Copie della Sacra Sindone senza la data sulla tela, in "Collegamento pro Sindone", 1998, gennaio-febbraio, p. 17)). Nella scheda è sottolineato che la copia riprende correttamente la posizioni delle mani e della ferita del costato, peculiarità che sembrano allontanare il dipinto dall'attività di Giovanni Battista Fantino, attivo a Torino tra la fine del Seicento i gli inizi del Settecento, in quanto questo artista realizza "copie speculari", eseguite, molto probabilmente, da un ricalco dell'originale reliquia (F. Molteni, Imago Christi e devozione privata: dai piottori di Veroniche ai pittori di Sindoni, in F. Molteni (a cura di), 2000, pp. 49-50). Si segnala che a Margarita è conservata un'altra copia sindonica, datata 1643 ( F. Molteni (a cura di), 2000, pp. 66-67)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100208870
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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