manipolo, elemento d'insieme - ambito piemontese (?) (prima metà sec. XVII)

manipolo 1600 - 1649

Il manipolo presenta le alette realizzate con quattro frammenti di taffetas impresso, mentre il troncone è eseguito con un pannello di taffettas sintetico marezzato. E' foderato con un pannello di tela di lino rosa. Le tre croci, poste al centro del troncone e sulle alette, sono eseguite con il gallone in oro filato lavorato a fuselli. Il bordo del manufatto è rifinito con un gallone in oro filato lavorato a telaio, con i bordi smerlati e decorato dall'andamento "ad esse" dei filati metallici. Sul rovescio, al centro, è stato applicato un nastro in tela di cotone creato da un ordito rosa e una trama rossa

  • OGGETTO manipolo
  • MATERIA E TECNICA cotone/ tela
    filo dorato/ lavorazione a fuselli/ lavorazione a telaio
    LINO
    seta/ impressa
    seta/ laminata
    seta/ marezzatura
    seta/ taffetas
  • MISURE Altezza: 75
    Larghezza: 18
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Mondovì (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Fin dagli ultimi decenni del Cinquecento. per rispondere alle esigenze del mercato, crollato a causa di gravi crisi economiche, per il mutare del gusto e per adeguarsi alle linee degli abiti, di ispirazione spagnola, frazionati dalle numerose applicazioni di passemanerie e galloni, i tessuti per abbigliamento abbandonano le composizioni dai grandi rapporti, per predilire decori dalle dimensioni molto più ridotte, fra cui il disegno che ebbe maggiormente successo fu quello definito dalla critica "a mazze" o a "tronchetto fiorito" ( D. DEVOTI, L'arte del tessuto in Europa, Milano 1974, p. 26; T. BOCCHERINI,Il motivo "a mazze". Origine e sviluppo di una tipologia destinata al settore abbigliamento, in T. BOCCHERINI, P. MARABELLI, "Sopra ogni sorte di drapperia...". Tipologie decorative e tecniche tessili nella produzione fiorentina del Cinquecento e Seicento, catalogo della mostra, Firenze 1993, pp. 63-76; E. BAZZANI, Continuità e innovazione nei tessuti d'abbigliamento del Seicento, in D. DEVOTI e M. CUOGHI COSTANTINI (a cura di), La Collezione Gandini. Tessuti dal XVII al XIX secolo, Modena 1993, pp. 59-64; R. ORSI LANDINI, Il velluto da abbigliamento. Il rinnovarsi del disegno, in Velluti e moda tra XV e XVII secolo, catalogo della mostra di Milano, Milano-Ginevra 1999, pp. 57-60). Se, in un primo momento, questi decori erano fortemenze geometrizzati e stilizzati, fin dagli dagli anni venti i soggetti iniziarono ad essere interpretati con maggior naturalezza nella resa degli elementi floreali e saranno strutturati in composizioni che perdono il rigoroso impianto geometrico presente nelle composizioni a cavallo fra il Cinque e il Seicento, per assumere un aspetto più dinamico e movimentato (si veda E. BAZZANI, 1993, pp. 67-78; si rimanda ai vasti repertori pubblicati da D. DEVOTI e M. CUOGHI COSTANTINI (a cura di), La Collezione Gandini. Tessuti dal XVII al XIX secolo, Modena 1993, pp. 93-124, schede nn. 29-73; R. BONITO FANELLI, Five Centuries of Italian Textiles: 1300-1800. A selection from the Museo del Tessuto Prato, catatlogo della mostra, Prato 1981, pp. 164-171, schede nn. 43-46; B. MARKOWSKY, Europäische Seidengewebe des 13.-18. Jahrhunderts, Colonia 1976, pp. 222-233, schede nn. 285-320; A. MOTTOLA MOLFINO, Tessuti, in Museo Poldi Pezzoli. Tessuti - sculture - metalli islamici, , Milano 1987, pp. 47-48, schede nn. 75-78, tav. tavv. 80-83). Ed è proprio a questa fase, collocabile al primo quarto del Seicento, che si può ascrivere il decoro del tessuto preso in esame, come illustrano gli elementi floreali e il piegarsi in morbide forme del "tronchetto" che assume un andamento ad "esse" (un confronto stringente può essere istituito con un telo della collezione Fortuny: D. DAVANZO POLI, Seta & Oro. La collezione tessile di Mariano Fortuny, catalogo della mostra, Venezia 1997, pp. 43-44, scheda n. 31). Nel tessuto di Mondovì il decoro non è ottenuto con la tessitura, bensì comn la tecnica dell'impressione: sul taffetas veniva fatto scorrere un rullo inciso con i motivi ornamentali; una tecnica sicuramente molto più economica e veloce rispetto alla tessitura e legata ad un mercato che, molto probabilmente, non poteva sopportare i pesantissimi costi dei tessuti operati (per esempi di tessuti impressi si veda R. ORSI LANDINI, Apparire, non essere: l'imperativo del risparmio in Velluti e Moda tra XV e XVII secolo, catalogo della mostra, Milano 1999, p. 93 e pp. 101-102, scheda n. 40-41; Velluti e Moda tra XV e XVII secolo, 1999, p. 132, scheda n. 65 di R. Orsi Landini; P. VENTUROLI (a cura di), I tessili nell'età di Carlo Bascapè vescovo di Novara (1593-1615), catalogo della mostra, Novara 1994, p. 236, scheda n. 22 di A. M. Colombo e pp. 308-311, scheda n. 48 di F. Fiori; M. CATALDI GALLO (a cura di), Arte e lusso della seta a Genova dal '500 al '700, catalogo della mostra di Genova, Torino 2000, p. 233, schede nn. 71-72 di M. Cataldi Gallo; M. C. DI NATALE, Splendori di Sicilia. Arti decorative dal Rinascimento al Barocco, catalogo della mostra di Palermo, Milano 2001, p. 570, scheda n. 30 di M. Vitella; A. GALIZIA (a cura di), I riti e le stoffe. Vesti liturgiche e apparati processionali nel Canton Ticino dal XV al XIX secolo, catalogo della mostra di Rancate, Lugano 2002, p. 77, scheda n. 27; R. BONITO FANELLI, 1981, pp. 284-285, scheda n. 84). Si ipotizza un ambito locale e una datazione intorno alla prima metà del Seicento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100208857-3
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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