borsa del corporale, serie - manifattura italiana (terzo quarto sec. XIX)
La prima borsa è realizzata con un pannello di tessuto ed è foderata con un pannello di raso di cotone bordeaux. La tasca è foderata con tela di lino ecru. AL centro è applicata una croce eseguita con lo stesso gallone, posto lungo il bordo, in oro filato e seta gialla: ha entrambi gli orli smerlati ed è decorato con una palmetta stilizzata intervallate da foglie e palma.La seconda borsa è realizzata con un pannello di tessuto ed è foderata con un pannello di taffetas viola. La tasca è foderata con tela di lino ecru. AL centro è applicata una croce eseguita con lo stesso gallone, posto lungo il bordo, in oro filato e seta gialla: è decorato da una teoria di palmette stilizzate dall'andamento contrapposto, poste fra una coppia di foglie e palma
- OGGETTO borsa del corporale
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MATERIA E TECNICA
cotone/ raso
filo di seta/ lavorazione a telaio
filo dorato/ lavorazione a telaio
LINO
seta/ damasco
seta/ raso
seta/ taffetas
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MISURE
Altezza: 26.5
Larghezza: 27
- AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
- LOCALIZZAZIONE Mondovì (CN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Per i tessuti d'arredo e soprattutto per la Chiesa, fin dal XIX si assiste alla ripresa dei decori dei manufatti dei secoli precedenti: se, in alcuni casi, la copia è talmente fedele all'originale che solo approfondite analisi chimiche potrebbero dare una risposta, in altri casi, invece, elementi quali la tecnica, i colori e il disegno indicano con precisione che ci si trova di fronte ad un rifacimento (si veda D. DAVANZO POLI, Il tessile a Venezia tra '800 e '900, in Mercato e travestimento. L'artigianato d'arte e Venezia fine '800 inizi '900, catalogo della mostra, Venezia 1984, pp. 13-14; A. JOLLY. Seidengewebe des 18. Jahrhunderts. II. Naturalism, Riggisberg 2002, pp. 384-386; D. DAVANZO POLI (a cura di), Il genio della tradizione. Otto secoli di vellutti a Venezia; la Tessitura Bevilacqua, catalogo della mostra, Venezia 2004; si veda anche E. RAGUSA e A. TORRE (a cura di), Tra Belbo e Bormida: luoghi e itinerari di un patrimonio culturale, Torino 2003, pp. 434-435, scheda n. 49 di M. P. Ruffino). Il tessuto preso in esame è evidentemente una ripresa, non priva di rigidità, di tessuti creati soprattutto per l'arredo e per la Chiesa nel XVIII secolo (si veda, solo per citare qualche esempio, J. WHITEHEAD, The French Interior in the Eighteenth Century, Singapore 1992, pp. 210-211; M BOUZARD, La Soierie Lyonnaise du XVIII au XX siècle, Lione 1999, pp. 18-19, n.7; A. GEROMEL PAULETTI (a cura di), Le Stoffe degli Abati. Tessuti e paramenti sacri dell'antica Abbazia di Monastier e dei territori della Serenissima, catalogo della mosra, Treviso 1997, pp. 50-51, schede nn. 12-13; D. DEVOTI, D. DIGILIO e D. PRIMERANO (a cura di), Vesti liturgiche e frammenti tessili nella raccolta del Museo Diocesano Tridentino, Trento 1999, p. 140, schede nn. 88-89 di D. Digilio; C. CIOLINO ( a cura di), La Seta e la Sicilia, catalogo della mostra, Messina 2002, p. 154, scheda nn. 121-122 di S. Lanuzza e scheda n.150; per il tema delle cornucopie si veda, ad esempio Textilia sacra. Tessuti di pregio dalle chiese valdostane dal XV al XIX secolo, catalogo della mostra di Aosta, Quart 2000, pp. 74-79, schede nn. 18-19 di M. Cataldi Gallo). Il decoro è confrontabile con il damasco impiegato per confezionare una pianeta della Cappella Palatina di Palazzo Pitti, datata al 1840-1850 (R. ORSI LANDINI, I paramenti sacri della Cappella Palatina di Palazzo Pitti, Firenze 1988, p. 163, scheda n. 100), e con una pianeta della Collegiata di santa Maria ad Arona, datata al terzo quarto del XIX secolo (D. DEVOTI, G. ROMANO (a cura di), Tessuti antichi nelle chiese di Arona, catalogo della mostra, Torino 1981, pp. 210-211, scheda n. 26 di I. Silvestri). Si data il parato nel terzo quarto del XIX secolo, pur sottolineando che queste tipologie vennero riprese fino al secolo successivo ( per confronti si veda D. DIGILIO, Preziosi ricami e stoffe operate: testimonianze di arte tessile nelle chiese della Versilia, in C. BARACCHINI, S. RUSSO (a cura di), Arte sacra nella Versilia medices. Il culto e gli arredi, catalogo della mostra di Seravezza, Firenze 1995, p. 106, scheda n. 31 di S. RIZZO, A. BRUCCHERI, F. CIANCIMINO (a cura di), Il Museo Diocesano di Caltanissetta, Caltanissetta 2001, p. 284, scheda n. 262 di R. Civiletto) e lo si attribuisce ad una manifattura italiana.In occasione di un recente rifacimento, lo stolone anteriore delle pianete è stato sostituito con un tessuto collocabile alla seconda metà del XX secolo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100208856-3
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0