sedia, serie - produzione ligure (?) (seconda metà sec. XIX)

sedia 1850 - 1899

La sedia, in legno dorato, presenta lo schienale, dal bordo esterno mistilineo, intagliato con un motivo a volute e linee curve, al centro una tabella dalla forma trapezioidale rovesciata e, in basso a chiudere lo schienale, è posta una fascia dall'andamento serpentino. Le gambe presentano un profino leggermemte a sciabola e sono collegate da sei traverse: quattro collocate a coppie di due, collegano tra di loro le gambe anteriori e quelle posteriore, mentre le rimanti due traverse uniscono rispetivamente le gambe posteriori e quelle anteriori. Quest'ultime sono collegate alla seduta mediante un motivo a sfera. La seduta è in paglia

  • OGGETTO sedia
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ tornitura/ doratura
    paglia/ intreccio
  • MISURE Profondità: 42
    Altezza: 89
    Larghezza: 41
  • AMBITO CULTURALE Produzione Ligure
  • LOCALIZZAZIONE Caravino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La sedia appare come un raffinato esempio della tipologia definita "chiavarina", ideata, nel primo decennio del XIX secolo, dall'artigiano di Chiavari Giuseppe Gaetano Descalchi, detto il Campanino, che si ispirò ad una sedia, dalle linee leggere ed aeree, portata nel 1807 da Parigi dal marchese Stefano Rivarola ( si veda E. Baccheschi, Giuseppe Gaetano Descalzi detto il Campanino, in E. Castelnuovo, M. Rosci (a cura di), Cultura figurativa e architettonica negli stati del Re di Sardegna. 1773-1861, catalogo della mostra, Torino 1980, Vol. III, pp. 1434-1435; L. Pessa, C. Montagni (a cura di), L'arte della sedia a Chiavari, catalogo della mostra di Chiavari, Genova 1985; E. Baccheschi, Le sedie di Chiavari, in "La casana", 1986, n. 1, pp. 15-21; E. Baccheschi, La sedia più leggera del mondo, in "Bolaffi. La rivista dell'Antiquariato", 1981, n. 17, pp. 78-80, C. Paolini, A. Ponte, O. Selvafolta, "Il bello ritrovato". Gusto, ambienti, modelli dell'Ottocento, Novara 1990, pp. 241-242; A. Gonzalez-Palacios, Il mobile in Liguria, Genova 1996, pp. 334-337; R. Antonetto, Gabriele Capello "Moncalvo". Ebanista di due re, Torino 2004, pp. 308-309). Le "chiavarine" ebbero una notevole diffusione e vennero prodotte non solo dal Campanino, ma anche da altre manifatture sia liguri, sia piemontesi e sia triestine. E' da sottolineare il richiamo a modelli del pieno Settecento, soprattutto per il motivo dello schienale traforato, che si ricollega a testimonianze di tale secolo ( M. Agnellini (a cura di), Mobili Italiani del Settecento, Milano 1990, pp. 136, 139, 141, 143-144; E. Colle, Il mobile Rococò in Italia. Arredi e decorazioni d'interni dal 1738 al 1775, Milano 2003, pp. 166, 222, 360, 362-363; M. Cera, Il mobile italiano dal XVI al XIX secolo: gli stili, le forme, il mercato, Milano 1983, p. 226, scheda n. 427; E. Colle, Museo d'Arti Applicate. Mobili e intagli lignei, Milano 1996, pp. 270-272, schede nn. 430-433). L'alta qualità del manufatto preso in esame, raffinato non solo nella linea, ma anche per l'esecuzione tecnica, come suggerisce la doratura stesa su uno strato di bolo, fanno ipotizzare che sia stata realizzata all'interno di una bottega altamente specializzata, attiva nella seconda metà del XIX. L'etichetta riportata si riferisce all'Inventario degli oggetti d'arredo dei depositi del Castello di Masino non compresi nella notifica del 1989, a cui è seguita una campagna fotografica, ad uso interno, realizzata tra il 1995-1997
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100208464
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI Su una sedia\ su etichetta adesiva - 134A - numeri arabi - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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