Trasfigurazione

dipinto 1787 - 1787

Dipinto raffigurante la Trasfigurazione di Cristo, entro cornice a sguscio liscio dorato

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 68.5
    Larghezza: 47.5
  • ATTRIBUZIONI Guttenbrunn Ludwig (1755 Ca./ Post 1813)
  • LOCALIZZAZIONE Castello Ducale
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto raffigurante la "Trasfigurazione di Cristo" è una copia fedele, in piccolo formato, dell'ultima grande opera dipinta da Raffaello (Roma, Pinacoteca Vaticana) prima di morire, commissionatagli nel 1516 dal cardinale Giulio de' Medici per la sua sede vescovile, la cattedrale di Narbona ma poi collocata dallo stesso committente a Roma nella chiesa di S. Pietro in Montorio e già sicuramente conclusa il 6 aprile 1520, quando fu impiegata per ornare il catafalco dell'artista al Pantheon (cfr. S. Ferino Pagden, M. A. Zancan, Raffaello. Catalogo completo dei dipinti, Firenze 1989, p. 144, n. 92). La copia su tavola compare nelle collezioni del Castello di Agliè a partire dalla ricognizione fatta nel marzo del 1855, quando con il numero 897 è registrato nella "Camera successiva a Letto (n. 113) nell' "Appartamento detto del Duca verso Ponente", al secondo piano nobile, "un dipinto su tavolo rappresentante L'Ascenzione poco diffuso d'autore incognito, cornice dorata di centimetri 88 p. 67", valutato 300 lire. Pochi mesi più tardi, nel settembre dello stesso anno, il pittore Sampietro lo segnala al numero 387 nella "Camera di Trattenimento dei Reali Principi", aggiungendo alla descrizione iconografica le lettere "C. di R." di difficile interpretazione. La "Ricognizione dell'inventario del Real Castello d'Agliè e dipendenze" compilata nel settembre 1857 lo registra, sempre al secondo piano, nella "Camera da Letto di S. A. R. il Principe Tomaso LXI, N° 387", riconoscendolo come "copia da Rafaello". Mentre le successive inventariazioni non consentono di rintracciarlo con sicurezza, lo riconosciamo nel 1927, ancora collocato, col numero 4489, nella "Camera da letto con alcova (48)" del secondo piano. La stessa stanza è verosimilmente da riconoscere nella "Camera Alcova" (n. 42) dell'Appartamento della Principessa Adelaide al secondo piano, dove il dipinto è registrato nel 1964 con il numero 2260 e una stima di 30.000 lire. Nel 1984 è ancora registrato nella "Alcova Camera da letto" (n. 42) dell' Appartamento del Principe Eugenio e nel 2001 genericamente nell'ammezzato fra il piano terra e il primo piano, noto come "Vecchia Amministrazione" (E. Gabrielli, Le decorazioni e gli arredi, in D. Biancolini, E. Gabrielli, a cura di, Il Castello di Agliè. Gli Appartamenti e le Collezioni, Torino 2001, p. 83, nota n. 493). Nessuno degli inventari citati accenna all'autore della tavola la cui identificazione con il pittore Ludwig Guttenbrunn si deve ad un documento rintracciato presso l'Archivio della Real Casa da Alessandro Baudi di Vesme, che consente di precisare anche la data di esecuzione dell'opera: il 9 febbraio 1787 "Cet aprés-diner Gotenbrun a apporté un tableau de la Transfiguration qu'il a copié de celui de Raphael..." (A. Baudi di Vesme, Schede Vesme, Torino 1966, II, pp. 572-574). Nello stesso anno l'opera è ricordata anche da Carlo Felice nel suo "Diario", insieme ad alcuni dei ritratti con principi e principesse di casa Savoia eseguiti dall'artista per il gabinetto delle miniature di Palazzo Reale entro cornici intagliate da Bonzanigo. A Guttenbrunn accenna anche una memoria redatta da Giuseppe Vernazza il 30 agosto 1785 e presentata a S. M. dal Conte Lascaris: "Tutti i suoi lavori suole egli farli sul rame e per lo più sul legno, dicendo che il maggior liscio che ne risulta al colorito viene a produrvi una certa più delicata morbidezza. Niuna delle sue opere è in grande, non essendo le sue figure maggiori a un dipresso delle solite del Ramelli...non ha lasciato di studiare le opere...di Raffaello e degli altri sublimi autori..." (cfr. A. Baudi di Vesme, op. cit., 1966, II, pp. 572-573; S. Pinto, in Batir une ville au siècle des lumières. Carouge: modèles et réalités, catalogo della mostra, Carouge 1986, pp. 577-578, n. 436). Pittore itinerante, il cui percorso artistico e i continui spostamenti europei non sono ancora del tutto noti agli studi, Ludwig Guttenbrunn è allievo a Roma di Anton Raphael Mengs dal quale apprende "il rigor del disegno [...] la grazia, la nobiltà, l'espressione" (F. Leone, in R. M. Serra, F. Mazzocca, C. Sisi, C. Spantigati, a cura di, Vittorio Alfieri. Aristocratico ribelle (1749-1803), catalogo della mostra, Torino 2003, p. 228, n. VI.12) ed è quindi attivo come ritrattista alle corti di Napoli e di Pietro Leopoldo di Toscana, divenendo infine pittore dell'arciduca d'Austria alla corte di Vienna (prosegue in Osservazioni)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100207143
  • NUMERO D'INVENTARIO 503
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Complesso Monumentale del Castello Ducale, Giardino e Parco d'Agliè
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI lato destro esterno - 4489, su etichetta rettangolare dentellata e bordata con filetto blu ottagonale, corrispondente all'inventario Agliè 1927 - corsivo - a impressione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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