CARTUSIA VALLIS PISII. veduta della Certosa di Chiusa Pesio

stampa stampa di invenzione, 1667 - 1667

Paesaggi. Architetture: certosa di Chiusa Pesio

  • OGGETTO stampa stampa di invenzione
  • MATERIA E TECNICA carta/ bulino
  • ATTRIBUZIONI Boetto Giovenale (1603-1604/ 1678): disegnatore
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dell'Accademia delle Scienze
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La stampa, conservata entro cornice moderna in legno di noce con vetro, fa parte della raccolta confluita nel "Theatrum Statuum Regiae Celsitudinis Sabaudiae Ducis Pedemontii Principis Cypris Regis", pubblicato in una prima edizione con 142 tavole ad Amsterdam nel 1682. Il testo si compone di due tomi con immagini e relazioni in latino illustranti le città e i paesi del ducato sabaudo. Alla prima edizione ne seguirono altre: una nel 1693 con testo in olandese, una nel 1697 a l'Aja, una con testo in francese e 236 tavole a l'Aja nel 1700, una sempre all'Aja nel 1725 uscita contemporaneamente in francese ed in olandese ed una in latino nel 1726 sempre a l'Aja. Nella realizzazione delle vedute del ducato si adottò un doppio registro: Torino e la corona di "delitiae" della corte furono ritratte con una visione idealizzata, che includeva progetti in fieri, mentre per i paesi si richiese un taglio geografico oggettivo. Il libro figurato divenne "immagine della nuova sovranità di Carlo Emanuele II e poi della nuova reggente, Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours" (cfr. M. Di Macco-G. Romano, "Diana trionfatrice. Arte di corte nel Piemonte del Seicento", Torino 1989, pp. XL-XLI). Autori delle vedute furono "Boetto, Formento, Morello, Morosino, Biga, Arduzzi, con il Borgonio", che "costituiscono un laboratorio itinerante" attivo per creare "un ritratto aderente alla bellezza naturale" dei paesi del Piemonte (cfr. ibidem).La redazione delle tavole e dei testi avvenne in due fasi principali, la prima è compresa tra l'editto di Carlo Emanuele II del 1661, preceduto da campagne di rilevazione del territorio attuate dai cartografi fin dagli anni 1657-58, e il 1664. La seconda, attuata tra il 1666 e il 1670, proseguì dopo l'incendio della stamperia olandese del 1672 con il rifacimento delle tavole dei rami distrutti o danneggiati e il rilevamento della Savoia, in seguito alla decisione di includere anche i paesi d'oltralpe nel "Theatrum". Il progetto editoriale fu sostenuto dagli editori olandesi Blaeu, proprietari di una bottega ad Amsterdam a lungo attiva. In un primo tempo la direzione dell'impresa fu di Joan Blaeu, figlio di Willelm nato nel 1598 attivo come cartografo della Compagnia delle Indie orientali, membro del Consiglio della Città e capitano della guardia civica. Dopo la morte di Joan, avvenuta nel 1673, l'attività passò ai figli Willelm, Pieter e Joan II.Il "Theatrum Sabaudiae" fu nuovamente pubblicato in due volumi dall'Archivio Storico della Città di Torino, a cura di Luigi Firpo, nel 1985. L'incisione in esame è illustrata nel secondo tomo, tavola n. 44 con la seguente didascalia: "CHIUSA DI PESIO. La Certosa. Veduta. Incisione (mm. 371 x 510) anonima su disegno (1667) di Giovenale Boetto" mentre la descrizione storica della certosa è trascritta alle pagg. 225-227. Nell'edizione del 1700, consultata in Biblioteca Reale (P 51 20/2), la descrizione si trova alle pagg. 107-109 e tavola seguente. La comunità di Chiusa Pesio fu raggiunta dalla missiva del Duca del 19 giugno 1666 ed il Consiglio comunale fece eseguire da Borgonio la pianta della città, poi non inserita, e da Boetto quella della certosa (cfr. A. Peyrot, "Le immagini e gli artisti" in L. Firpo, a cura di, "Theatrum Sabaudiae", Torino 1985, v. II pp. 14-15).Giovenale Boetto (Fossano 1604-ivi 1678) è noto per la sua attività multiforme di pittore, architetto civile e militare, scenografo, topografo nonchè incisore. Nell'ambito del "Theatrum Sabaudiae" disegnò numerose tavole, tra cui le vedute di Saluzzo, Fossano, Demonte, Cuneo, Bra, Verzuolo e della certosa di Pesio. Quest'ultima ritrae l'edificio dopo la riplasmazione attuata dal Boetto stesso con la costruzione dei lati sud e ovest e l'intervento su facciata e campanile (1659circa-1673) (cfr. voce biografica compilata da Andreina Griseri per il "Dizionario biografico degli italiani", Roma 1969, vol. 11 pp. 137-139; A. Peyrot, "Le immagini e gli artisti" in L. Firpo, a cura di, "Theatrum Sabaudiae", Torino 1985, v. I pp. 41-42 n. 87). Il progetto di Boetto appare come già eseguito nella tavola in esame, in un'altra intitolata "Aedium ab anno 1659 ad 1673 astructarum scenographia" ed in altre due con alcune varianti raffiguranti la certosa con San Brunone (cfr. V. Moccagatta, "La certosa di Pesio", Torino 1992, pp. 115-125 fig. 40).La stampa in esame riporta il nome dell'incisore che intagliò la matrice, caso raro nella produzione della grande stamperia dei Blaeu che prima dell'incendio contava circa 800 dipendenti, e si tratta dello stesso editore Joan Blaeu. I dati anagrafici ed un breve profilo biografico del Blaeu si trovano nel volume dell'Archivio Storico della Città di Torino (cfr. Firpo, a cura di", "Theatrum Sabaudiae", Torino 1985, v. I p. 69 n. 30).Prosegue in Osservazioni
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico non territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100206518
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI in alto, al centro - CARTUSIA VAL LIS PISII. fundata 1173 - latino
  • STEMMI in alto, al centro - gentilizio - Stemma - stemma di Carlo Emanuele II - Stemma sabaudo inquartato, al primo punto di inquartato, a sua volta diviso in quattro parti (contrainquartato), al secondo (partito ed innestato in punta), al terzo e al quarto entrambi partiti. Su tutto lo scudo di Savoia moderna
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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