La dalmatica è eseguita con 12 frammenti di taffetas di seta nera impresso con un tralcio vegetale sinuoso da cui nascono foglie e fiori carnosi e frutti stilizzati. Il manufatto è foderato con 2 pannelli di tela di lino cerata marrone. Lo scollo. le maniche e le colonne sono rifiniti con il gallone color crema in seta, decorato con un motivo a losanghe. Sui bordi laterali e lungo l'orlo è stata applicata una frangia in filo di seta color crema. Sulle spalle sono stati cuciti due coppie di nastri in tela di cotone marrone

  • OGGETTO dalmatica
  • MATERIA E TECNICA cotone/ tela
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Bolzano Novarese (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il motivo decorativo del tessuto appare collocabile intorno agli anni Quaranta e Cinquanta del Settecento, come illustra il confronto, ad esempio, con il tessuto del Victoria and Albert Museum (T. 837-1974) tratto da un disegno, conservato sempre al Victoria and Albert Museum (Inv. 5975.17), eseguito nel 1733 da Anna Maria Garthwaith (N. ROTHSTEIN, L'etoffe de l'elegance. Soieries et dessins pour soie du XVIII° siècle, Paigi 1990, pp. 81-82, nn. 85, 89 e p. 189; ID. The Victoria & Albert Museum's Textile Collection. Woven Textile Design in Britain to 1750, Londra 1994, p. 24, schede nn. 46-47). Il gusto per motivi vegetali carnosi, in cui sono conuogasti elementi naturalistici a disegni ancora mutuati da schemi bizarre, lo si ritrova anche in alcuni disegni francesi, conservati al Victoria and Albert Museum (Invv. 5974.8, 5974.1, 5974.21 e 5974.23), datati al quarto decennio del Settecento (ID. L'etoffe de l'elegance. Soieries et dessins pour soie du XVIII° siècle, Paigi 1990, p. 90, n. 107, pp. 92-93, n. 117 e p. 96, nn. 123-124). Motivi simili caraterrizzano, inoltre, il damasco impiegato per confezionare una pianeta, collocata alla metà del XVIII secolo, conservata presso la chiesa di Santa Maria del Paradiso a Verona (G. ERICANI e P. FRATTAROLI (a cura di), Tessuti nel Veneto. Venezia e la Terraferma. Milano 1993, pp. 433-434, scheda n. 117 di P. Frattaroli), la pianeta coeva, donata alla Cattedrale di Maria Assunta di Belluno dal vescovo Giovanni Battista Sandi (ID. pp. 436-437, scheda n. 119 di F. Magani) e il damasco utilizzato per realizzare una pianeta donata nel 1741 alla parrocchiale di san Rocco a Premia (A. M. COLOMBO, I paramenti liturgici, in E. FERRARI (a cura di), I compagni di sant'Antonio in Roma e Bologna. Le società laicali degli emigrati dalla Valle Antigorio e Formazza, Ornavasso 2000, p. 179, scheda n. 19). A Malvagia, presso la parrocchiale di S. Martino, infine, è conservato un parato realizzato con una tela rigata e goffrata con un motivo assai prossimo al nostro, datato dalla Galizia alla metà del secolo (A. GALIZIA (a cura di), I riti e le stoffe. Vesti liturgiche e apparati processionali nel Canton Ticino dal XV al XIX secolo, catalogo della mostra di Rancate, Lugano 2002, p. 77, scheda n. 27)
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100205565
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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