manipolo, elemento d'insieme - ambito piemontese (metà sec. XVIII)

manipolo, 1740 - 1760

L'insegna liturgica è confezionata con 4 frammenti di gros de Tours ed è foderata con 4 frammenti di taffetas di seta cangiante. Le tre croci, poste sulle alete e al centro del troncone, sono realizzate a ricamo con oro filato. Sul troncone si snoda un esile tralcio stilizzato in oro filato dal quale si originano fiori policromi. I bordi sono rifiniti con una sottile cornice mistilinea. L'orlo delle alette è impreziosito con una frangia in oro filato, la cui testa è decorata da un'ordito in oro lamellare. Lungo i bordi, sul rovescio, è stato applicato un nastro in taffetas di seta cangiante, eseguito con orditi rossi e trama blu. Sul rovescio, al centro, è stato applicato un nastro in tela di cotone tortora

  • OGGETTO manipolo
  • MATERIA E TECNICA cotone/ raso
  • MISURE Altezza: 87.5
    Larghezza: 21.5
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Vercelli (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo stemma presente sulla pianeta è riconducibile a Giovanni Pietro dei conti Solaro, che rivestì la carica di Vescovo di Vercelli dal 1743 a 1768, il cui stemma è bandato di tre pezzi scaccati a tre file d'oro e di rosso, e tre pezzi d'azzurro. Oltre alle insegne vescovili, lo scudo è sormontato dalla corona marchionale ( M. CODA e L. CARATTI, Araldica e genealogia, Vercelli 1989, p. 107 e p. 117, tav. XXVIII). Nell'inventario della Cattedrale redatto nel 1792 è ricordata una "Pianeta di moella violacea ricamata d'oro, e seta foderata di taffetà viola con Stola, e Manipolo di Monsignor Solaro: 1 Pianeta, 1 Velo da Calice, 1 Borsa da Calice" che potrebbe essere riconosciuta nel servizio liturgico giunto fino ai nostri giorni (M. CAPELLINO (a cura di), Testimonianze scelte del rito "eusebiano", Vercelli 1999, p. 73, n. 51). Lo scudo permette di collocare l'apparato liturgico intorno alla metà del Settecento, torno di anni caratterizzati da un gusto per composizioni ariose, leggere ed aeree, in cui elementi indagati dal punto di vista naturalistico si coniagono a motivi bizzarri e fantastici (C. BUSS, Seta oro e argento. Le sete operate del XVIII secolo, Milano 1992, p. 75). Il parato può essere confrontato con la pianeta, collocata alla seconda metà del Settecento, della Chiesa Parrocchiale di Castiglione delle Stiviere (A. R. MORSELLI e F. NEGRINI (a cura di), Le trame dell'invisibile: paramenti sacri a Castiglione delle Stiviere, catalogo della mostra, Castiglione delle Stiviere 1991, pp. 124-125, scheda n. 38 ), la pianeta, datata al 1739, della parrocchiale di Rivera (A. GALIZIA (a cura di), I riti e le stoffe. Vesti liturgiche e apparati processionali nel Canton Ticino dal XV al XIX secolo, catalogo della mostra di Rancate, Lugano 2002, pp. 68-69, scheda n. 22), una pianeta, datata alla metà del secolo, conservata a Caltanissetta ( G. CANTELLI (a cura di), Magnificenza nell'arte tessile della Sicilia centro-meridionale. Ricami, sete e broccati delle Diocesi di Caltanissetta e Piazza Armerina, catalogo della mostra di Vicenza, Catania 2000, pp. 738-739, scheda n. 170 di R. Civiletto) e la coeva pianeta conservata a Gela (ID. pp. 746-747, scheda n. 174 di S. Lanuzza),il parato, datato al 1740-1750, della chiesa della Beata Vergine delle Grazie di Udine (M. VILLOTTA (a cura di), I paramenti sacri tra storia e tutela, Tavagnacco 1996, pp. 70-71, scheda n. 13 di M. B. Bertone) e la pianeta, datata alla metà del Settecento, della Cattedrale di San Giusto a Susa (C. BERTOLOTTO e G. AMPRINO (a cura di), Il Tesoro della Cattedrale di San Giusto. Arredi sacri dal VII al XIX secolo, catalogo della mostra di Susa, Torino 1998, pp. 140-141, scheda n. 4 di M. P. Ruffino). Si sottolinea infine come appare tipico proprio della metà del XVIII secolo la scelta di tessuti leggeri e cangianti, impiegato proprio come supporto per il ricamo di questo paramentale (C. BUSS, 1992, p. 75)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100205549-3
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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