paramento liturgico, insieme - manifattura francese (metà sec. XVIII)

paramento liturgico, 1740 - 1760

Il parato è confezionato con un raso tortora broccato con trame in seta policroma (verde, azzurro, celeste, rosso, bianco, giallo, senape, ecrù), in argento filato e argento riccio Tra sinuosi tralci fioriti e fronzuti sono presenti alberi, dai quali nascono enormi rose dorate, retti da zolle erbose che sembrano fluttura sullo sfondo. I manufatti, ad esclusione del velo, sono rifiniti con galloni in argento filato: il più alto ha un andamento sinuoso ed è decorato con un tralcio frozuto e fiorito; il più sottile ha un lato smerlato e presenta un ornato formato da un tralcio fronzuto. Il servizio è foderato con taffetas di seta

  • OGGETTO paramento liturgico
  • MATERIA E TECNICA filo d'argento/ tessitura a telaio
    tessuto
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Francese
  • LOCALIZZAZIONE Vercelli (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il tessuto, nato assai probabilmente per l'abbigliamento femminile, è decorato con il motivo del meandro, decoro ideato a Lione verso gli anni Cinquanta del Settecento e che caratterizza la produzione tessile europea per tutto il terzo quarto del secolo. Alcuni elementi dell'ornato del raso impiegato per il paramentale permette di datare la stoffa alla metà del Settecento, torno di anni in cui si preferiscono fondi e disegni leggeri e aerei; inoltre il decoro appare influenzato dalla cultura orientale, come ci attesta l'idea del motivo dell'albero fiorito, in cui i fiori appiano fuori scala rispetto al tronco, che fluttua nello sfondo (C. BUSS, Seta oro e argento. Le sete operate del XVIII secolo, Milano 1992, pp. 75, 93). Questa datazione appare confermanta dal confronto con alcune testimonianze, quali, ad esempio, il frammento in cannelé simpleté broccato conservato presso il Kunstgewerbemuseum di Colonia, datato al sesto decennio del Settecento (B. MARKOWSKY, Europäische Seidengewebe des 13.-18. jahrhunderts, Colonia 1976, p. 332, scheda n. 585), il coevo frammento di gros de Tours lanciato e broccato, conservato nel medesimo museo (Idem, p. 332, n. 587) e il telo della collezione Cini (D. DAVANZO POLI, La Collezione Cini dei Musei Civici Veneziani. Tessuti antichi, in "Civici Musei veneziani d'arte e storia. Bollettino, 1989, vol. XXXIII, n. 1-4", p. 162, scheda n. 144). Un tessuto identico a quello impiegato per il parato vercellese è stato, infine, impiegato per confezione un parato conservato a Lectoure e datato da Aribaud verso il 1750 (C. ARIBAUD, Soieries en Sacristie. Fastes liturgiques. XVII° - XVIII° siècles, catalogo della mostra di Tolosa, Parigi 1998, pp. 116-117 e p. 151, scheda n. 51). Sulla base di quest'ultimo confronto, si può ipotizzare una provenienza francese del raso
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100205548-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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