piviale, serie - ambito italiano (seconda metà sec. XIX)

piviale, 1850 - 1899

Il piviale più antico è eseguito con 8 pannelli diagonale di seta laminato ed è foderato con 4 pannelli di taffetas di seta ecru e con un pannello di raso di cotone bianco; il secondo piviale è invece più recente ed è stato confezionato con 10 pannelli di gros laminato ed è foderato con 3 pannelli di taffetas sintetico. Sui manufatti e sul troncono si snodano volute stilizzate dorate, spesso dai disegni fantastici, che reggono e si intrecciano con elementi floreali policromi. Nel primo piviale, gli orli del clipeo e del manto , sono rifiniti con una frangia in oro filato; nel secondo manto, invece, per il cappuccio è stata impiegata una frangia molto più alta, rispetto a quella posta lungo l'orlo del manufatto. Lo stolone e il clipeo sono rifiniti da un ricamo dorato che imita un gallone decorato da tralci stilizzati che si intrecciano con un andamento a "zig-zag". Sui cappucci sono applicati 3 bottoni in oro filato, terminanti con nappine

  • OGGETTO piviale
  • MATERIA E TECNICA cotone/ raso
  • MISURE Altezza: 131
    Larghezza: 286
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
  • LOCALIZZAZIONE Vercelli (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il ricamo, in alcuni manufatti, è stato riportato su un tessuto recente nel XX secolo. Il disegno, ispirato a composizioni settecentesche ( si veda FORNARI SCHIANCHI, (a cura di), "Per uso del santificare et adornare". Gli arredi di Santa Maria della Steccata. Argenti/ Tessuti, catalogo della mostra, Parma 1991, pp. 182, 184, schede nn. 102, 104 di M. Cuoghi Costantini; C. BERTOLOTTO e G. AMPRINO ( a cura di), Il Tesoro della Cattedrale di San Giusto a Susa. Arredi sacri dal VII al XIX secolo, catalogo della mostra di Susa, Torino 1998, , pp. 142-143, scheda n. 5 di M. P. Ruffino; F. FIORI, I paramenti, in Cravagliana. Segni artistici e storici negli arredi e nei paramenti sacri, Novara 2001, pp. 134-135, scheda n. 17), è ascrivibile alla seconda metà del XIX secolo, come sembrano suggerire alcune rigidita del disegno e la composizione sontuosa, ma appesantita. La ripresa di decori dei secoli passati è testimoniata da molteplici manufatti, quali la pianeta del 1860 della Cattedrale di Ales (M. G. MESSINA e A. PASOLINI (a cura di), Paramenti sacri. Tessuti serici del Duomo di Ales dal '600 al '900, catalogo della mostra di Ales, Cagliari 1998, p. 43, scheda n. 35 di A. Pasolini), il parato del XIX secolo di Santa Maria della Steccata a Parma (L. FORNARI SCHIANCHI, 1991, pp. 218-219, scheda n. 135 di M. Cuoghi Costantini),e le pianete, datate a cavallo fra Otto e Novecento del Museo Diocesano di Trento (D. DEVOTI, D. DIGILIO e D. PRIMERANO (a cura di), Vesti liturgiche e frammenti tessili nella raccolta del Museo Diocesano Tridentino, Trento 1999, pp. 202-203, schede nn. 164-165 di D. Digilio)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100205511-2
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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