San Filippo Neri

dipinto post 1625 - ante 1648

Il santo è rappresentato in piedi, in abito da oratoriano nero, a braccia conserte, con lo sguardo rivolto in alto a destra da dove proviene un fioco raggio di luce, simbolo del divino. Alla sua destra, è un largo pilastro, poggiante sul gradino, dove trova posto anche la figura del santo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Romano
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto su tela, purtroppo non in buone condizioni di conservazione, è stato segnalato e studiato, per la prima volta, da Michela di Macco, in occasione della mostra "La regola e la fama: San Filippo Neri e l'Arte", organizzata a Roma a Palazzo Venezia nel 1995 ( M. Di Macco, San Filippo a Torino: pale d'"eccellente pennello" nella chiesa Nuova di Filippo Juvarra, in La regola e la fama. San Filippo Neri e l'arte, catalogo della mostra, Roma 1995, pp. 252-253). La studiosa identifica nel quadro del santo l'opera leggendaria che Sebastiano Valfrè trasferì, trasportandola personalmente sulle spalle dala piccola chiesa di San Michele, a Borgo di Po, dove i padri oratoriani ebbero la loro prima sede, a quella di San Eusebio, che venne destinata ad ospitare la congregazione a partire dal 1668. Ripercorrendone a ritroso la storia, riconosce poi in questa tela quella realizzata a Roma e donata nel 1649 dal nunzio apostolico Alessandro Crescenzi, che la offrì ai Padri dell'Oratorio, sprovvisti di un'effige del santo fondatore, affinché la utilizzassero come modello per realizzarne un'altra. Tuttavia, pochi mesi dopo, nel 1649, l'opera, divenuta oggetto di venerazione da parte di un gran numero di pellegrini, venne donata definitivamente ai Padri, divenendo "immagine principale dell'Altare del Santo Padre" (il racconto della donazione è opera dell'anonimo biografo di Pietro Antonio Defera, padre gesuita fondatore della Congregazione Torinese ed è conservato nell'Archivio della Congregazione di San Filippo Neri a Torino ). Nella nuova chiesa progettata dallo Juvarra, essa venne sostituita da un dipinto del Solimena (1657/1747) e collocata sull'altare della nuova cappella intitolata a San Filippo, con accesso a sinistra dell'altar maggiore, dove è descritta nel dettaglio da Monsignor Arborio di Gattinara, in visita pastorale nella chiesa il 25 febbraio 1728 (M. Di Macco, 1995, p. 273, nota 8; Archivio Arcivescovile di Torino, Visite pastorali, 7, 1.22, fol. 205). Non si conosce la data in cui è stata spostata nell'antico refettorio del Convento. Ancora la Di Macco ricorda come la tradizione oratoriana colleghi il dipinto di San Filippo all'opera di Cristoforo Roncalli, detto il Pomarancio (1552/1626), ma non è dato di sapere se derivi direttamente da un quadro realizzato da questo artista e ne sia una riproduzione seriale, o se piuttosto sia stato eseguito tenendo a modello un disegno da Pomarancio facente parte della collezione di Alessandro Crescenzi. In quest'ultimo caso, la studiosa suggerisce di confrontare l'opera conservata a Torino con un'incisione raffigurante S. Filippo Orante, conservata a Roma in S. Maria in Vallicella, opera di Francesco Villamena (1564/1624) e datata 1596, che potrebbe costituire l'anello di congiunzione tra l'opera torinese e un dipinto perduto del Roncalli (Eadem, p. 253). L'incisione, realizzata in controparte rispetto al dipinto, ripropone fedelmente la soluzione iconografica della figura del santo isolata e priva di qualsiasi elemento decorativo, in perfetta aderenza allo spirito di povertà e semplicità predicato da Filippo. Tale impostazione, che come rileva ancora Michela di Macco, doveva apparire come una scelta ormai "invecchiata e non confrontabile con l'arredo moderno che si esponeva, tra il quarto e il quinto decennio del Seicento, sugli altari di altri ordini religiosi a Torino ..." era tuttavia "tenuto in grande considerazione dai Filippini torinesi, perchè inteso come una reliquia e come tale presentato alla devozione"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente morale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100205256
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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