Una coppia di lesene scanalate terminanti in capitelli ionici è posta a sorreggere un architrave decorato a dentelli sul fronte. Soltanto i capitelli ionici e le due mensole d'imposta dell'arco centrale presentano labili tracce dell'antica doratura, mentre le due semicolonne scanalate si presentano di un colore rosso-bruno (forse il bolo di preparazione di una doratura perduta). La trabeazione a dentelli è di colore bianco, mentre è dipinta di una lieve tonalità di verde la trabeazione modanata sorretta dalle semicolonne. Questa, presenta una decorazione incisa che vede alternarsi in sequenza motivi geometrici ovali e rettangolari. Una pittua a finto marmo ricopre il fondo del fronte architettonico. Un'arcata a pieno sesto con chiave di volta costituita da un concio sporgente sormonta lo sportello centinato
- OGGETTO tabernacolo a frontale architettonico
-
MATERIA E TECNICA
legno/ intaglio/ incisione/ pittura/ doratura
METALLO
- AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di Santa Maria della Stella
- INDIRIZZO Via Santa Maria della Stella, Rivoli (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo sportello del tabernacolo si trova in temporaneo deposito presso la chiesa di S. Croce di Rivoli. Sulla provenienza dell'altar maggiore della Collegiata Alta di Rivoli dalla chiesa di Santa Chiara in Chieri è data notizia da G. Casalis nel suo 'Dizionario' (G. Casalis, "Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli stati di S. M. il Re di Sardegna", vol. XVI, Torino 1847, p. 367). Questo dato complica la lettura delle vicende legate all'eventuale esistenza ab origine del tabernacolo in esame nella chiesa dell'antico convento domenicano di Rivoli (ora Collegiata Alta di Santa Maria della Stella): nella sua Visita Apostolica del 1584 alla chiesa di S. Domenico Mons. Peruzzi ("Visita Pastorale di Mons. Angelo Peruzzi", Vescovo di Sarsina, 1584) segnala la presenza di una custodia lignea , in cui era custodita l'eucarestia, posta presso l'altare maggiore della chiesa. Il fatto che egli giudichi questo ricettacolo (munito di serratura) "convenientemente ornato", suggerisce nell'oggetto una tipologia conforme a quei dettami controriformistici di cui la chiesa cattolica tentava in quegli anni una capillare diffusione. Il tabernacolo ligneo in esame risponderebbe bene, nelle sue linee elegantemente classiche e nella sua tipologia di tabernacolo non mobile, ai dettami previsti dopo il Concilio di Trento (1545-1563) per questa tipologia di arredi. Resta però difficile giustificare l'inserimento di questo pezzo in un altare chierese giunto a Rivoli solo al principio dell'Ottocento: soltanto l'antica peziosità dell'oggetto potrebbe scusare la sua conservazione ed il suo riadattamento. In questa direzione potano i confronti tipologici per il pezzo in esame, sia che si voglia vedere in esso una delle poche sopravvivenze dell'antico convento domenicano di Rivoli, sia che lo si voglia intendere come una testimonianza di ambito chierese. Un riscontro stringente si ha con il tabernacolo proveniente dalla chiesa della Madonna della Losa di Gravere, datato alla prima metà del XVII secolo (SBAS TO, Ufficio Catalogo, scheda di S. Damiano). (S. Bombino, "Scheda n° 4" in G. Gritella-E. Zanone Poma (a cura di), "Lignum Docet. Scultura lignea devozionale da Rivoli e S. Antonio di Ranverso tra Gotco e Barocco", Rivoli 2002, pp. 32-33)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100204930
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2002
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0