MATRIMONIO DI ODDONE DI SAVOIA CON ADELAIDE CONTESSA DI TORINO. matrimonio di Oddone di Savoia con Adelaide di Susa
dipinto,
1864 - 1864
Ferri Gaetano (1822/ 1896)
1822/ 1896
Dipinto con cornice in stucco bianco con battuta con ornati ad ovali ed elementi floreali a rilievo
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Ferri Gaetano (1822/ 1896): esecutore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
- INDIRIZZO Piazzetta Reale, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Tra il 24 luglio 1862 e il 13 novembre 1865 la Casa Reale stipula una serie di contratti con pittori, scultori, marmorai, stuccatori, falegnami e fabbri per il completo rifacimento dello scalone di Palazzo Reale. Con un contratto dell'8 febbraio 1863 i pittori Enrico Gamba, Gaetano Ferri, Andrea Gastaldi e Giuseppe Bertini sono incaricati di eseguire "...quattro dipinti all'olio pel scalone del R. Palazzo di Torino". Contattati a questo proposito fin dal gennaio 1862, i quattro professori ricevono ciascuno £ 10.000 suddivise in tre rate. I soggetti da raffigurare sono tratti dalla Storia della Monarchia di Savoia di Luigi Cibrario: "L'idea italiana dovendo necessariamente aver predominio nei dipinti dei quali si vuole abbellire il nuovo Scalone del Palazzo Reale di Torino convien trarne gli argomenti dalle Storie della Monarchia di Savoia per quanto concerne i quattro campi laterali allo scalone medesimo, e riserbare alla volta assai ampia come una sintesi della stessa idea aiutandosi con immagini allegoriche e mitologiche" (cfr. scheda documento n. 127245 di Paola Manchinu). L'assegnazione di queste tematiche ai quattro artisti avviene per sorteggio. A Gaetano Ferri tocca il tema numero uno, cioè "Guido Vescovo di Torino benedice il matrimonio di Adelaide Contessa di Torino con Oddone di Savoia per mezzo del quale Oddone ricupera parte del Regno Italico già posseduto dal Re Adalberto II suo bisavolo (anno 1405)", in cui si sottolinea il diritto dei Savoia, acquisito attraverso una storia secolare, ad essere sovrani italiani. Seguono le indicazioni iconografiche: "La cerimonia si farà in un Tempio di stile Romano [sic] quale è da supporsi fosse in quei tempi la Cattedrale di Torino; in presenza di Umberto Biancamano, e d'un corteo d'Abbati e Sacerdoti, Cavalieri e Dame [cancellato: "Un genietto sopra una nube sostiene una bandiera su cui è dipinta la Corona del Re d'Italia"]. Nel contratto è inoltre specificato che "I Signori Professori prenominati assumono l'incarico di intraprendere secondo i migliori principi dell'attuale Scuola il lavoro a ciascheduno assegnato dall'avvenuto sorteggio e di condurlo a fine in tempo abbastanza utile perchè possa venir collocato in opera entro il Mese di (Aprile dell'anno MilleOttocentoSessantaCinque). Inoltre si sottomettono alla condizione che la dimensione e forma precise di ciascheduno di questi lavori sia determinata mediante la consegna che verrà immediatamente fatta a ciascheduno dei Signori Professori del telaro del rispettivo numero e questa dimensione e forma non poter essere menomamente variate, giacché corrisponder debbono allo spazio appositamente formato nella parete. Che prima d'intraprendere il lavoro, i Signori Professori suddetti si assumono volentieri l'obbligo di recarsi a visitare e ponderare il locale destinato a ricevere questi capi d'Arte; e ciò per formarsi una precisa idea della luce che avrà la rispettiva opera loro...". Gaetano Ferri, nato a Bologna nel 1822 e morto ad Oneglia nel 1896, studia a Parigi e a Roma, trasferendosi poi a Nizza, dove frequenta Paul Delaroche. Nel 1850 espone tre opere al Valentino, fra cui Jacopo Foscari, acquistato dalla Regina. Nel 1853 il Re acquista Le pastorelle emigranti, scena del circondario di Nizza. Alessandro Stella data il suo trasferimento a Torino al 1852, epoca in cui Ferri lavora all'elaborazione del Lutto del Piemonte, opera ambiziosa tesa certo a conquistare il favore della corte sabauda, esposta prima all'Esposizione di Parigi del 1855 ed arrivata a Torino solo nei primi mesi del 1856, dopo essere stata acquistata dal Re. Con questo successo, Ferri ottiene la cattedra di pittura all'Accademia di Belle Arti, continuando ad esporre quadri di genere alla Promotrice. Nel 1855 collabora alla parte decorativa degli apparati funebri per le due regine e nel 1858 partecipa al restauro del Castello del Valentino
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100201265
- NUMERO D'INVENTARIO 21
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2000
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- ISCRIZIONI in basso, a sinistra - 1864/ GAETANO/ FERRI - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0