marina con barche
sovrapporta,
1789 - 1789
Antoniani Paolo Maria (1736 Ca./ 1807)
1736 ca./ 1807
Sovrapporta rettangolare a olio su tela
- OGGETTO sovrapporta
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MISURE
Altezza: 85
Larghezza: 105
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ATTRIBUZIONI
Antoniani Paolo Maria (1736 Ca./ 1807): pittore
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Ottani Gaetano
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
- INDIRIZZO Piazzetta Reale, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le tele che ornano la stanza costituiscono un nucleo omogeneo e negli inventari storici compaiono con la stessa collocazione: nel 1966 nell'Appartamento Aldo Savi, nel 1911 al Piano terzo, Ufficio di Segreteria della Casa di S. A. I. e R. la Principessa Laetitia di Savoia Duchessa d'Aosta, e nel 1881 nella camera n. 34 del terzo piano. Le sei sovrapporte ed il paracamino, stilisticamente uniformi, paesaggi marini. La marina durante la seconda metà del Settecento ebbe grande diffusione, su modello delle opere di Adrien Manglard (1695-1760) e Claude Jospeh Vernet (1714-1789), entrambi apprezzati dalla corte torinese. In Piemonte molti pittori dipinsero marine, tra cui Francesco Antoniani ed il figlio Paolo Maria, ai quali è tradizionalmente attribuita la maggior parte delle opere di questo soggetto, poco indagato dagli studiosi. L'iscrizione presente sul paracamino, in cui si legge il nome di Antoniani sembrerebbe avvalorare l'ipotesi avanzata anni or sono da Andreina Griseri, che a Francesco Antoniani, presentato con dati anagrafici errati (morì il 9 settembre 1775 e non nel 1805), attribuiva alcune sovrapporte al terzo piano di Palazzo Reale. La datazione degli intagli lignei della stanza risale al 1789, come sostiene Giancarlo Ferraris sulla base dei pagamenti all'intagliatore Giovanni Venera, e l'esatta corrispondenza delle tele alle cornici e alla boiserie farebbe propendere per una datazione delle tele coeva. Recentemente le opere sono state studiate da Valentina Assandria, che nella tesi di laurea le attribuisce a Gaetano Ottani, e da Paolo San Martino, che le ritiene opera di un collaboratore dell'Ottani. Questi, pittore e cantante di origine bolognese, a Torino dal 1749, lavorò nel Palazzo ora della Cassa di Risparmio, in Palazzo Chiablese, in Palazzo d'Azeglio (ora Fondazione Firpo) e nella stessa residenza reale, dove si conservano quattro rovine (due nell'Appartamento di Madama Felicita e due nei depositi) e realizzò numerose altre opere oggi in collezioni private. Il riscontro documentario non scioglieva però i dubbi per un'attribuzione certa ad Ottani, ricordato nei registri di conti del 1789 in un'unica voce per "lavori fatti nei reali palazzi". Per confronti si rimanda alle sovrapporte di due salottini dell'Appartamento dei duchi di Savoia nella Palazzina di Stupinigi (cfr. monografia di Mallè in bibliografia), "quattro importanti marine di grande effetto decorativo, chiuse ancora nelle loro stupende cornici originali" e due dipinti, pubblicati da Cifani e Monetti. Gli studiosi attribuiscono i dipinti dalle cornici sagomate ad un anomimo "pittore attivo nel secondo Settecento, che si colloca in un modulo stilistico tra Scipione e Vittorio Amedeo Cignaroli". Le tele pubblicate, in collezione privata, sembrano della stessa mano delle sovrapporte in Palazzo, con le quali condividono analoghi gruppi di figure e particolari paesaggistici. L'impostazione delle tele spesso ricalca il modello di Vernet, evidente nel proporre elementi paesaggistici o architettonici come quinte prospettiche laterali, nel tipo di imbarcazioni rappresentate, nella maniera di rendere i fenomeni atmosferici (macchie di colore bianco per i marosi che s'infrangono sulle rocce durante una tempesta) e nella disposizione delle figure rappresentate nelle scene. Nel corso della schedatura delle fonti archivistiche di Palazzo Reale è stato individuato un pagamento del 1789 che chiude definitivamente il problema dell'attribuzione delle tele, riconducendole a Paola Maria Antoniani. Il documento infatti è molto preciso e riguarda sia le sei sovrapporte sia il paracamino (cfr. scheda n. 101069 di Elisa Cottura). Nel dipinto qui analizzato si scorge la banchina di un porto sulla sinistra e al centro un lembo di terra, forse un'isoletta collegata alla terraferma da un ponte sulla destra, e un grande veliero fortemente inclinato verso il mare aperto. Alcune figurine si trovano al porto, su imbarcazioni a remi che solcano le acque a riva e sull'isoletta, dove viene acceso anche un gran fuoco, dal quale si leva una densa colonna di fumo. La tesi di laurea di Valentina Assandria s'intitola "La pittura di rovine nel secolo XVIII in Piemonte", relatore Andreina Griseri, anno accademico 1988-89
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100200784
- NUMERO D'INVENTARIO 5702
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2000
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- ISCRIZIONI cornice, in basso a destra - 5702 su etichetta rettangolare - a impressione/ rosso -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0