manipolo, elemento d'insieme - manifattura italiana (?), manifattura francese (?) (terzo quarto, seconda metà sec. XVIII, sec. XIX)
Il manipolo è realizzato con 4 frammenti di lampasso laminato broccato liseré che formano gli angoli delle alette. Il resto dell'insegna è confezionata con almeno 3 framenti di lampasso, decorato da un tralcio fiorito e fronzuto, giocato sui toni del rosa, rooso, blu, verde e giallo, decorato con spighe di grano, grappoli d'uva, fiori simili a margherite e garofani. Le tre croci, poste al centro del troncone e sulle alette, sono eseguite con un sallone in oro filato, decorato da un motivo geometrico a zig-zag. Un altro gallone, in oro filato e decorato con un disegno a palmette, rifinisce i bordi delle alette. Sugli orli delle alette è posta una frangia in oro filato. L'insegna è foderata con tela di cotone verde. Sul rovescio, al centro, è stato cucito un nastro in telad i cotone verde
- OGGETTO manipolo
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MATERIA E TECNICA
cotone/ raso
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MISURE
Altezza: 88
Larghezza: 22
- AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana Manifattura Francese
- LOCALIZZAZIONE Vercelli (VC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il parato è realizzato con un tessuto "a meandro", diffuso soprattutto nel terzo quarto del Settecento. Il motivo del nastro bordato di azzurro lo si ritrova, ad esempio, nel taffetas broccato de un copri immagine della Basila di Santa Maria dell'Umiltà a Pistoia, datato al 1760-1765 ed ascritto a manifattura italiana (P. PERI, Paramenti liturgici nella Basilica di Santa Maria dell'Umiltà a Pistoia, in E. NARDINOCCHI e P. PERI (a cura di), Il Tesoro della Madonna. Arredi sacri della Basilica di Santa Maria dell'Umiltà a Pistoia, catalogo della mostra di Pistoia, Cinisello Balsamo 1992, p. 100, scheda n. 18 ) e nel raso broccato del 1760-1770, di ambito italiano o francese,di uno stendardo processionale di Pietraperzia (G. CANTELLI (a cura di), Magnificenza nell'arte tessile della Sicilia centro-meridionale. Ricami, sete e broccati delle Diocesi di Caltanissetta e Piazza Armerina, catalogo della mostra di Vicenza, Catania 2000, vol. II, pp. 558-559, scheda n. 99 di V. Sola). Il ricco tessuto può essere confrontato con il taffetas laminato broccato, di ambito italiano e veneziano, del velo omerale della Chiesa della Modanna del Ponte a Susa, datato al terzo quarto del secolo (Forme e colori per il servizio divino, catalogo della mostra di Susa, Torino 1997, pp. 93-94, scheda n. 13 di M. P. Ruffino). L'effetto delle onde lo si ritrova invece nel cannellato semplice broccato, realizzato a Lione nel settimo decennio del Settecento, impiegato per confezionare una pianeta ed un velo da calice conservati a Caltanisetta, di manifattura lionese e datato al 1765-1770 (G. CANTELLI, 2000, vol. II, pp. 570-573, scheda n. 105 di J. Luiz Santoro) e nel coevo gros de Tours liseré broccato, sempre di provenienza lionese, di un parato di Niscemi (G. CANTELLI, 2000, vol. II, pp. 574-575, scheda n. 106 di J. Luiz Santoro). In assenza di testimonianze documentarie, il tessuto può essere attribuito ad una manifattura italiana o francese. Sebbene non sia possibile leggere nella sua interezza il decoro del tessuto del tronc, può essere accostato alla tipologia ornamentale formata da una grande maglia che generalmente racchiude un elemento centrale; un disegni di origine seicentesca, ma riproposto e interpretato durante tutto l'Ottocento, in particolare dal secondo quarto, soprattutto per i drappi impiegati in ambito ecclesiastico, come illustra la presenza delle spighe di grano. La diffusione di questo disegno è testimoniata dai manufatti giunti fino ai nostri giorni ( si veda, ad esempio C. ARIBAUD, Soieries en Sacristie. Fastes liturgiques. XVII° - XVIII° siècles, catalogo della mostra di Tolosa, Parigi 1998, p. 166, schede nn. 84-87; R. ORSI LANDINI, I paramenti sacri della Cappella Palatina di Palazzo Pitti, Firenze 1988, p. 146, scheda n. 80; L'Art de la soie Prelle 1752-2002 des ateliers lyonnais aux palais parisiens, catalogo della mostra, Parigi 2002, p. 122, scheda n. 125 di A. Forray-Carlier; A. BARBERO e C. SPANTIGATI (a cura di), Inventario trinese. Fonti e documnti figurativi, catalogo della mostra, Trino 1980, p- 146, scheda n. 48 di A. Barbero; D. DAVANZO POLI (a cura di), Basilica del santo. I tessuti, Roma 1995, pp. 131-132, scheda n. 109; D. DEVOTI, D. DIGILIO e D. PRIMERANO (a cura di), Vesti liturgiche e frammenti tessili nella raccolta del Museo Diocesano Tridentino, Trento 1999, pp. 193-194, 206-207, schede nn. 152, 169-170 di D. Digilio; A. R. MORSELLI e F. NIGRINI (a cura di), Le trame dell'invisibile: paramenti sacri a Castiglione delle Stiviere, catalogo della mostra, Castiglione delle Stiviere 1991, pp134-137, schede nn. 43-44; Forme e colori per il servizio divino. Paramenti sacri dal XVIII al XX secolo, catalogo della mostra di Susa, Torino 1997, pp. 140-141, scheda n. 37 di M. P. Ruffino) e dal parato, conservato nella medesima chiesa, datato al primo quarto del XX secolo (Ibid.pp. 150-151, scheda n. 43 di M. P. Ruffino)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100198920-7
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2002
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0