paramento liturgico, elemento d'insieme - manifattura italiana (secondo quarto sec. XVIII)

paramento liturgico, 1725 - 1749

Il parato è formato da una pianeta e da un velo omerale confezionati con un damasco di seta blu.; Il disegno, di ampie dimensioni, ad impostazione verticale e sviluppo speculare, è costituito da nastri di trine intorno ai quali si avviluppano fiori e foglie. Questi merletti dall'andamento sinuoso formano grandi maglie dove sono inseriti composizioni floreali, che sembrano nascere da un vaso triangolare dal quale si origina una palmetta che trattiene una tabella romboidale

  • OGGETTO paramento liturgico
  • MATERIA E TECNICA tessuto
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Vercelli (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il damasco appare memore della tipologia "a pizzo" che si sviluppa nel primo trentennio del Settecento, come attesta la presenza di trine, l'impianto compositivo centralizzato, le grandi dimensioni del modulo decorativo, come testimonia il raffronto con la dalmatica in lampasso liseré broccato, datato nel primo terzo del secolo ed attribuito a manifattura francese, conservata presso l'Abegg-Stiftung di Riggisberg (A. Gruber, Das Spitzenmuster im 18. Jahrhundert, catalogo della mostra, Berna 1979, p. 14, scheda n. 7). Rispetto però a questo decoro, nel damasco vercellese le maglie sono interrotte ed il decoro appare più vivace e movimentato, secondo un gusto tipico del secondo quarto del Settecento, come ci illustra la pianeta in gros de Tours liserè, datato al 1740 circa, attualmente conservata presso la pieve di Santa Maria Assunta di Gemona (M. Villotta (a cura di), I paramenti sacri tra storia e tutela, Tavagnacco 1996, pp. 126, scheda n. 40 di M. Villotta), il piviale in damasco, collocato nel secondo quarto del XVIII secolo, conservato nella chiesa di Notre-Dame des Doms ad Avignone (Merveilles d'or & de soie. Trésors textiles de Notre-Dame des Doms du XVI au XIX siècle, catalogo della mostra, Avignone 2000, p. 54, scheda n. 33 di E. Dutocq e O. Valansot) e il frammento di damasco, datato al quinto decennio del Settecento, conservato presso il Kunstgewerbemuseum der Stadt di Colonia (B. Markowsky, Europäische seidengewebe des 13.-18. jahrhunderts, Colonia 1976, p. 324, n. 563). Il parato vercellese è inoltre confrontabile con l'insieme liturgico, confezionato in damasco della seconda metà del secolo e conservato presso la Cattedrale di Santa Maria Assunta di Verona (G. Ericani, P. Frattaroli (a cura di), Tessuti nel Veneto. Venezia e la Terraferma, Milano 1993, pp. 431-432, scheda n. 115 di C. Rigoni ) e con la pianeta della chiesa veronese di Santa Maria del Paradiso, confezionata con un damasco datato al quarto decennio del Settecento (G. Ericani, P. Frattaroli (a cura di), Tessuti nel Veneto. Venezia e la Terraferma, Milano 1993, pp. 433-434, scheda n. 117 di P. Frattaroli).; In assenza di testimonianze documentarie, si attribuisce il tessuto ad una manifattura italiana
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100198912-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2001
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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