paramento liturgico, insieme - manifattura piemontese (ultimo quarto sec. XVIII)
paramento liturgico,
1775 - 1799
Il parato è formato da una pianeta, un velo, una borsa e una stola realizzati in raso di seta rosso con ricami in oro filato e lamellare, paillettes
- OGGETTO paramento liturgico
- AMBITO CULTURALE Manifattura Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Vercelli (VC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo stemma appare uguale a quello presente sulla pianeta, ricondotta dalla critica alla committenza del vescovo di Vercelli Giovanni Pietro Solaro di Villanova (M. Viale Ferrero, Tessuti e ricami, in V. Viale (a cura di), Mostra del barocco piemontese, catalogo della mostra, Torino 1963, p. 14, schede nn. 30-31; V. Viale, Il Duomo di Vercelli. Il nuovo Duomo di Vercelli. Opere d'arte dal XIII al XVIII secolo. La pinacoteca dell'arcivescovato, Vercelli 1973, p. 43, scheda n, 38). Lo stemma presente sulla pianeta però non è quello del predetto vescovo, che invece era bandato di tre pezzi scaccati a tre file d'oro e di rosso, e tre pezzi d'azzurro (M. Coda, L. Caratti, Araldica e geneologia, Vercelli 1989, p. 107). Inoltre nell'inventario redatto nel 1792, sono indicate una "Pianeta di Moella cremesi oscuro con ricamo in Argento foderata di taffetà simile colore con Stola e Manipolo di Monsig.r Solaro, è di nessuno uso: 1 Pianeta, 1 Velo da Calice, 1 Borsa da Calice" e un'altra "Pianeta di Moella violacea ricamata d'oro e seta foderata di taffetà viol. con Stola, e Manipolo di Monsignor Solaro: 1 Pianeta, 1 Velo da Calice, 1 Borsa da Calice" (M. Capellino, Testimonianze scelte del rito "eusebiano", Vercelli 1999, p. 63, n. 22 e p. 73, n. 51).; Uno stemma simile era invece di Carlo Filippa dei conti di Martiniana, vescovo di Vercelli dal 1779 al 1802, che però era sostenuto da due leoni rampanti ed era sormontato da una corone principesca (M. Coda, L. Caratti, Araldica e geneologia, Vercelli 1989, p. 107).; Nell'inventario redatto nel 1889 è ricoradata una pianeta "in setino cremisi" ricamata in oro "collo stemma del Cardinale Martiniana" accompagnata "di stola, manipolo, velo e borsa ecc." e foderata "in seta rossa" (Archivio Capitolare di Vercelli, Fabbrica e Chiesa di S.t Eusebio cerimoniali = dritti di banchi = altri dritti di chiesa = Riti, e Funzioni - Accetazione del Breviario Romano, Inventario degli oggetti mobili della Chiesa Metropolitana di Vercelli fatto nell'anno 1889, ff. 1-2).; I ricami, pur riproponendo tipologie ornamentali diffuse nella prima metà del Settecento, come illustrano ad esempio la pianeta, di manifattura ligure e datata alla metà del secolo, conservata presso il Santuario di Santa Maria Assunta di Carbonara (M. Cataldi Gallo, F. Simonetti (a cura di), Il giardino di Flora natura e simbolo nell'immagine dei fiori, catalogo della mostra, Genova 1986, pp. 76-77, scheda n. 26 di M. Cataldi Gallo) o la pianeta ricamata, ascritta ad un ricamatore lombarrdo e datata al secondo quarto del Settecento, conservata presso il Duomo di Valenza (A. Barberis (a cura di), Il corredo tessile, in Argenti, oggetti e paramenti del Duomo di Valenza, Torino 1991, p. 65, scheda n. 10) sono ancorabili all'ultimo quarto del Settecento, come si evince dal decoro stereotipato e appesantito. L'insieme liturgico appare infatti confrontabile con l'insieme liturgico, datato al 1770-1800, conservato pressola collegiata dei santi Nazaro e Celso di Brescia (C. Giannelli Buss, Paramenti sacri della Collegiata, in V. Volta, P. V. Begni Redona, R. Prestini, G. Sambonet, C. Giannelli Buss, La Collegiata insigne dei Santi Nazaro e Celso in Brescia, Brescia 1992, p. 262, schede nn. 9-9bis)opere coeve, quali il parato di ambito piemontese e datato alla fine del secolo, donato dai marchesi Berzetti di Buronzo al Santuario di Nostra Signora di Misericordia (M. Tassinari, M. Cataldi Galli, Il patrimonio tessile, in G. Rotondi Terminelli (a cura di), Il Museo del Santuario di N.S. di Misericordia, Savona 1999, p. 60, scheda n. 46 di M. Tassinari), l'insieme liturgico, di ambito sicialo e collocato all'ottavo decennio del Settecento, conservato a Niscemi (G. Cantelli (a cura di), Magnificenza nell'arte tessile della Sicilia centro-meridionale. Ricami, sete e broccati delle Diocesi di Caltanissetta e Piazza Armerina, catalogo della mostra di Vicenza, Catania 2000, vol. II, pp. 764-767, scheda n. 183 di S. Lanuzza) e il servizio liturgico donato nel 1797 da Monsignor Giuseppe Francesco Maria Ferraris dei conti di Genola alla Cattedrale di San Giusto a Susa (C. Bertolotto, G. Amprino (a cura di), Il Tesoro della Cattedrale di San Giusto, catalogo della mostra di Susa, Torino 1998, pp. 146-147, scheda n. 7 di M. P. Ruffino). Da questi confronti appare probabile l'attribuzione di questo lavoro ad ago ad un ricamatore piemontese
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100198895-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2001
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0