stola, opera isolata - manifattura italiana (ultimo quarto sec. XV)
La stola è confezionata con tredici frammenti, eterogenei per forma e dimensione, di velluto ad un corpo cesellato e con teletta in oro filato. Il fondo è creato da un ordito e una trama in seta gialla, che si intrecciano con un armatura, mentre il velluto è formato da una catena di pelo color rosso. Il tessuto è ornato con elementi vegetali, quali il fiore di cardo, il melograno, foglie accartocciate e fiori a sei petali. L'insegna liturgica è foderata con sette pezzi di taffetas di seta, con l'ordito e la trama melange rosso-crema, che borda entrambi i lati. Gli orli sono invece rifiniti con una frangia di seta rossa e di oro filato. Sulle alette trapezoidali e al centro del troncone sono state applicate tre croci gigliate realizzate in taffetas giallo con teletta di oro lamellare, i bordi sono rifiniti con due fili di oro filato
- OGGETTO stola
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MATERIA E TECNICA
filo di seta
filo dorato
filo/ lamellatura/ lavorazione a telaio
seta/ taffetas
seta/ velluto cesellato
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MISURE
Altezza: 256
Larghezza: 22.5
- AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
- LOCALIZZAZIONE Vercelli (VC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La stola è stata realizzata utilizzando frammenti di un velluto databile all'ultimo quarto del XV secolo. Sebbene lo stato frammentario del tessuto non permetta di ricostruire il modulo ornamentale del tessuto, appare assai probabile che era decorato con il motivo definito dalla critica "a griccia", formato da una grosso tronco da cui si sviluppano inflorescenze stilizzate con pigne, melograni, fiori di cardo e altri elementi vegetali. Il velluto non doveva essere dissimile, ad esempio, dalla pianeta, di fabbricazione fiorentina e datata alla fine dell XV secolo, della Galleria Parmiggiani (M. Cuoghi Costantini, Tessuti e costumi della Galleria Parmiggiani, Reggio Emilia 1994, p. 23, scheda n. 6), dal piviale, collocati negli ultimi decenni del Quattrocento, della collezione Carrad, ora conservato presso il Museo Nazionale del Bargello (R. De Gennaro, P. Peri, Velluti operati del XV secolo col motivo delle "gricce", Firenze 1985, pp. 24-25, scheda n. 11); dal frammento, ascritto a Firenze e datato all'ottavo decennio del XV secolo, del Museo del tessuto di Prato (T. Boccherini (a cura di), Il Museo del Tessuto di Prato, Ginevra-Milano 1999, p. 41, scheda n. 12) o dal velluto della collezione Mariano Fortuny sempre di ambito fiorentino e datato alla seconda metà del secolo (D. Davanzo Poli, Seta & Oro. La collezione tessile di Mariano Fortuny, catalogo della mostra, Venezia 1997, pp. 14-15, scheda n. 9). Il tessuto proviene sicuramente da uno dei centri italiani specializzati nella tessitura del velluto, quali Venezia, Firenze e Genova, ma l'assenza di elementi tecnicii e di testimonianze documentarie non permettono un'attribuzione sicura. Non è documentato quando venne realizzata la stola, ma si può ipotizzare che venne venne confezionata nel Settecento, come fa supporre la fodera, e nuovamente rimaneggiata nell'Ottocento, periodo durante il quale potrebbe essere stata applicata la frangia. Risultano invece diffuse fin dal XVII le croci gigliate
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100198893
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2001
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0