Ostensorio raggiato risultante dall'assemblaggio di un ricettacolo del XIX secolo e di fusto e base datati 1750. Tre piedini con inciso un motivo a conchiglia con foglie, sostengono il basamento a due gradini, a sezione triangolare mistilinea, decorato con volute vegetali e punzonature. Sotto la base è incisa un'iscrizione documentaria e sulla fronte la data di fabbricazione. La base aperta è costituita da tre montanti a volute fogliacee collegati con lambrecchini con nappine, conchigia centrale, baccellature e restringimento inciso con foglioline; segue il fusto con nodo piatto baccellato, gola liscia, nodo baccellato alla base e con foglie con bacche sporgenti e lambrecchini ed infine un restringimento inciso con foglioline e piattello in lamina sbalzata a foglie. Il ricettacolo con raggi lanceolati ha due spighe alla base, nuvole con cherubini e crocetta apicale con terminazioni trilobate. La teca circolare è ornata da vetri strass colorati e contiene lunetta
- OGGETTO ostensorio a raggiera
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MATERIA E TECNICA
argento/ cesellatura
argento/ sbalzo
FERRO
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ATTRIBUZIONI
Ravizza Vittorio (notizie 1742-1756): esecutore
Ravizza Giovanni (notizie 1742)
- LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Tommaso
- INDIRIZZO Via Dante, 1, Canelli (AT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE E' probabilmente identificabile con l'ostensorio "in forma di raggio.. a tre piedi" ricordato nella "Risposta ai quesiti fatti da S. E. Revma Monsignore Fr Modesto Contratto Con sua lettera Pastorale delli 20 maggio 1838 per la visita Pastorale data dal Prevosto della Parrocchia di S. Tommaso di Canelli, Pietro M. Geloso", conservata presso l'Archivio diocesano di Acqui Terme, fald. 6, cart. 1, fasc. 1; lo stesso oggetto è inoltre menzionato nell'inventario del 1868 come ostensorio per le feste solenni (Archivio diocesano di Acqui Terme, Inventario dei beni stabili e mobili spettanti al Beneficio e alla chiesa parrocchiale di San Tommaso in Canelli, fald. 6, cart 1, fasc. 3) e ancora nell'Inventario del 1923 (Archivio diocesano di Acqui Terme, Inventario della Chiesa Parrocchiale di S. Tommaso Ap. in Canelli, fald. 6, cart. 1, fasc. 3).; Il Bargoni documenta l'esistenza dei fratelli Vittorio e Giovanni Ravizza di cui uno maestro (punzone: un quadro scolpito rappresentante San Vincenzo Ferreri) e l'altro, lavorante argentiere a partire dal 1742. Essi sono probabilmente gli autori di questo ostensorio. Infatti, per quanto riguarda gli altri Ravizza documentati dal Bargoni, Gaspare è ammesso Mastro argentiere solo nel 1752, Cristoforo è documentato dal 1765 e Ignazio diventa maestro nel 1775 (A. Bargoni, Mastri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino 1976, pp. 212-213)
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100198696
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2001
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2010
- ISCRIZIONI basamento: lato frontale - 1750 - a incisione - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0