altare maggiore,
Garove Michelangelo (1650/ 1713)
1650/ 1713
Galleani Melchiorre (notizie 1697-1703)
notizie 1697-1703
Giudici Francesco Maria (notizie 1697-1704)
notizie 1697-1704
Altare addossato a parete in marmi policromi ornato su ciascun lato da tre colonne tortili su cui si intrecciano viluppi vegetali dorati. Il fastigio dalla forma mistilinea è arricchito da putti, vasi e dalle statue marmoree della Speranza, della Carità e della Fede
- OGGETTO altare maggiore
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ATTRIBUZIONI
Garove Michelangelo (1650/ 1713): disegnatore
Galleani Melchiorre (notizie 1697-1703): esecutore
Giudici Francesco Maria (notizie 1697-1704)
- LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Si cfr. A. Bertini, scheda storica Sbasp n. 25. L'altare conserva una tela raffigurante la Madonna con S. Eusebio, S. Giovanni Battista e i beati Amedeo e Margherita di Savoia. Il dipinto venne commissionato da Emanuele Filiberto principe di Carignano a Carlo Maratta, ma fu portato a termine grazie alla collaborazione di Giuseppe Chiari, Andrea Procaccini e Giuseppe Passeri. L'opera fu dipinta nell'arco di qualche anno (i primi pagamenti risalgono al 1701) e giunse da Roma a Torino nel 1709, condotta da Giuseppe Maria Stasio, allievo di Maratta (cfr. A. Bertini, scheda storica Sbasp n. 26). Sull'altare si trovano sei candelabri in legno argentato facenti parte di una serie di venti un tempo tutti riposti in sacrestia (scheda Sbasp 00166421); nelle grandi solennità vengono esposti otto reliquiari a busto in argento (scheda Sbasp 00166459-00166466). Il presbiterio, senza conca absidale, è chiuso da una balaustrata marmorea con cancelli in legno. Alle pareti laterali si trovano due cantorie e due coretti in legno intagliato, opera di Stefano Maria Clemente (1719-1794). Ai lati dell'altare maggiore chiudono il presbiterio due porte lignee e due statue in legno con San Dionisio e Sant'Ilario (cfr. A. Bertini, scheda storica Sbasp nn. 30, 31, 32, 33, 36). Tra il 1684 e il 1703 vennero realizzati su progetto di Giovanni Battista Baroncelli, la navata centrale, le sacrestie laterali e il presbiterio. Quest'ultimo si salvò dal crollo della chiesa nel 1714 e subì l'intervento juvarriano in modo meno consistente rispetto al restante edificio. All'architetto messinese spetta tuttavia il progetto per l'arretramento dell'altare maggiore
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente morale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100172989-0
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1999
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- ISCRIZIONI sul retro della mensa, in basso - CORPORA SANCTORUM MARTIRUM FLAVY ET DESIDERY - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0