paramento liturgico, insieme - manifattura italiana (terzo quarto, ultimo quarto sec. XVIII, sec. XIX)

paramento liturgico 1750 - 1769

Paramento costituito da due stole e un manipolo. Sono costituiti da tessuti diversi: uno compone interamente una stola e la parte centrale dell'altra stola, il secondo compone il manipolo e gli estremi di una stola. Il primo ha un tessuto di fondo in gros de Tours di seta ecrù liserè, con fili di seta policromi presumibilmente lanciati e filo metallico filato broccato. Il disegno, incompleto, è definito da una decorazione "a pizzo" e da rami con fiori (rose e margherite). Il secondo tessuto è in gros de Tours di seta con fili policromi (verde, rosa e azzurro). Il disegno, incompleto, è definito da rami con piccoli fiori resi da fili lanciati e broccati. In questo tessuto è presente l'effetto berclé per rendere il passaggio sfumato da un colore all'altro. Sono presenti tre fodere: uno rosa salmone e una gialla nel manipolo, la terza bordeaux nelle stole

  • OGGETTO paramento liturgico
  • MATERIA E TECNICA cotone/ diagonale/ tela
    filo metallico
    lino/ tela
    seta/ broccata
    seta/ gros de Tours
    seta/ lanciata
    seta/ liseré
  • MISURE Lunghezza: 105
    Larghezza: 24
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le due stole e il manipolo sono opera di un riassemblaggio ottocentesco con tessuti settecenteschi e Gallone e fodera ottocenteschi. Sono stati adoperati diversi pezzi di due tessuti ritagliati e cuciti insieme senza un ordine apparente. La riduzione dei pezzi di tessuto ne rende difficile la lettura tecnico-stlistica.La Confraternita della SS. Trinità fu fondata nel 1577 nella chiesa di S. Pietro del Gallo, trasferita nel 1598 presso la chiesa di S. Agnese. In questi anni la moglie del pittore Carracha aveva donato alla chiesa di S. Pietro la tavola della Madonna del Popolo, poi rivendicata dalla parrocchia di S. Pietro e dalla Confraternita della SS. Trinità, e ora conservata presso l'altare sinistro della chiesa. In questa stessa epoca la Confraternita bandì un concorso per la costruzione della chiesa, ma non essendo rimasta soddisfatta dell'esito attribuì l'incarico ad Ascanio Vitozzi, già iscritto alla Confraternita e successivamente sepolto nella chiesa. Nel 1606 la chiesa fu aperta al culto, anche se mancante ancora della cupola. Nel 1627 furono immessi i Teatini, secondo il desiderio del Card. Maurizio, priore della compagnia, e tre anni dopo furono costretti ad andarsene. Nel 1635 si iniziò la sistemazione dell'altare della Madonna del Popolo, finanziata dal confratello Silvestro Monteoliveto, sepolto nella chiesa, che incaricò dei lavori Carlo Castellamonte. L'anno precedente la cappella antistante, dedicata ai SS. Stefano e Agnese, era stata concessa all'astigiano Marcantonio Gambetta. La cupola fu compiuta soltanto nel 1664. Nel 1699 fu iniziato l'altare maggiore, eseguito dal luganese Francesco Aprile sul modello di Giovanni Valle. Nel 1707 fu eseguito il pavimento, su disegno dell'ingegner Bertola, sostituito poi tra il 1848 e il 1850. Entro i primi due decenni del XVIII secolo venne eseguita la decorazione a stucco del coro, destinata a fungere da cornice ad una galleria di dipinti, con l'ovato della Trinità di Daniel Seiter e due sculture di Carlo Antonio Tantardini. (segue in OSS)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100142234
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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