paramento liturgico, insieme - manifattura italiana (metà sec. XVIII)

paramento liturgico 1750 - 1759

Il paramento è composto da due dalmatiche e due manipoli. La dalmatica è costituita da due tessuti diversi: uno che compone la parte superiore delle maniche e la porzione centrale sul fronte e sul retro, l'altro la parte rimanente. Il primo ha un tessuto di fondo rosso salmone costituito da taffetas con un secondo ordito di pelo che esegue il cannellato semplice. Una trama lanciata in seta avorio definisce gli effetti della decorazione a pizzo. Gli effetti di disegno (piccoli fiori rossi che ornano il pizzo ondulante e mazzi di rose bianche e rosse e blu che affiancano il motivo a pizzo con orientamenti alternati da filo di seta semplice e ondato e filo di ciniglia broccati). Il secondo tessuto ha il fondo avorio in gros de Tours con trama liserè che definisce la decorazione a nastro. (segue in OSS)

  • OGGETTO paramento liturgico
  • MATERIA E TECNICA filo di ciniglia
    cotone/ tela/ ceratura
    filo d'argento
    lino/ tela
    seta/ broccata
    seta/ cannellato
    seta/ gros de Tours
    seta/ lanciata
    seta/ liseré
  • MISURE Altezza: 103
    Larghezza: 133
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il tessuto è datato al sesto decennio del sec. XVIII per analogie del tessuto centrale con tessuti databili tra il 1750 e il 1765 per il disegno a meandri con motivi ondulati a pizzo ornati da fiori e per la tecnica particolare con il cannellato e l'impiego di diversi tipi di filato. Nel tessuto bianco si nota la presenza di effetti a points rentrés per rendere il passaggio sfumato da un colore all'altro.La Confraternita della SS. Trinità fu fondata nel 1577 nella chiesa di S. Pietro del Gallo, trasferita nel 1598 presso la chiesa di S. Agnese. In questi anni la moglie del pittore Carracha aveva donato alla chiesa di S. Pietro la tavola della Madonna del Popolo, poi rivendicata dalla parrocchia di S. Pietro e dalla Confraternita della SS. Trinità, e ora conservata presso l'altare sinistro della chiesa. In questa stessa epoca la Confraternita bandì un concorso per la costruzione della chiesa, ma non essendo rimasta soddisfatta dell'esito attribuì l'incarico ad Ascanio Vitozzi, già iscritto alla Confraternita e successivamente sepolto nella chiesa. Nel 1606 la chiesa fu aperta al culto, anche se mancante ancora della cupola. Nel 1627 furono immessi i Teatini, secondo il desiderio del Card. Maurizio, priore della compagnia, e tre anni dopo furono costretti ad andarsene. Nel 1635 si iniziò la sistemazione dell'altare della Madonna del Popolo, finanziata dal confratello Silvestro Monteoliveto, sepolto nella chiesa, che incaricò dei lavori Carlo Castellamonte. L'anno precedente la cappella antistante, dedicata ai SS. Stefano e Agnese, era stata concessa all'astigiano Marcantonio Gambetta. La cupola fu compiuta soltanto nel 1664. Nel 1699 fu iniziato l'altare maggiore, eseguito dal luganese Francesco Aprile sul modello di Giovanni Valle. Nel 1707 fu eseguito il pavimento, su disegno dell'ingegner Bertola, sostituito poi tra il 1848 e il 1850. Entro i primi due decenni del XVIII secolo venne eseguita la decorazione a stucco del coro, destinata a fungere da cornice ad una galleria di dipinti, con l'ovato della Trinità di Daniel Seiter e due sculture di Carlo Antonio Tantardini. (segue in OSS)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100142231
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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